No TAV a Rossi e Renzi: ''Dove sono finite le promesse?''

Il Comitato: "dove sono finiti i cantieri di cristallo" e "Renzi non vendere Firenze per un piatto di lenticchie". Il Governo risponde al deputato Bosi e smentisce il Sindaco. Si scalda l'atmosfera in vista dei 'Cento Luoghi' che ripartono da San Jacopino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 febbraio 2011 16:13
No TAV a Rossi e Renzi: ''Dove sono finite le promesse?''

"Un silenzio assordante grava sul progetto TAV di Firenze - il Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze denuncia l'opacità che grava su questa opera - grave il comportamento dell'amministrazione regionale e del presidente Enrico Rossi in particolare, che si sono solennemente impegnati a fare “informazione a tutto campo” sui lavori TAV. Cittadine e cittadini si ricordano sempre delle dichiarazioni sulla necessità di “cantieri di cristallo”, mentre non si può accedere nemmeno ai dati sui monitoraggi ambientali.

In realtà è un silenzio che odora vagamente di omertà quello che domina su questo progetto. I sostenitori dell'opera sanno che si tratta di un progetto dai rischi e dai problemi enormi; la loro linea è di procedere il più possibile nell'avanzamento dei lavori, mettere la cittadinanza davanti al fatto compiuto di cantieri avviati e poi dire che non si può tornare indietro". Finisce anche in Parlamento per iniziativa di Francesco Bosi (UDC) la vicenda del sottoattraversamento della TAV.

"Non è stata ancora redatta la VIA dal compente Ministero dell’Ambiente" fa sapere Bosi che grazie alla risposta ottenuta in Aula ha reso noti altri passaggi chiave della vicenda. La risposta, conferma che sono 277 gli edifici interessati, 206 perché ricadenti nel bacino di subsidenza, e 71 aggiunti a seguito delle prescrizioni dell’Osservatorio Ambientale, specificando che la larghezza di questa fascia di subsidenza “varia da 50 a 90 metri” e che potrà verificarsi “un’eventuale modesta ulteriore estensione dell’elenco degli edifici da sottoporre a testimoniale di stato”. La al deputato fiorentino dell’UDC offre altri particolari: in primo luogo, si legge nella risposta “non risulta che il Sindaco abbia mai richiesto, con atti ufficiali, una nuova valutazione di impatto ambientale da condursi prima dell’inizio della realizzazione del tunnel”: l’iter relativo ai permessi si è concluso già nel luglio 2005.

E la risposta dà anche una notizia nuova: quella di una recente sentenza del TAR, del 20 gennaio, “che ha ritenuto infondati e inammissibili i motivi di ricorso di un gruppo di cittadini che denunciavano, tra l’altro, l’assenza di VIA”. Inoltre si sostiene che “la vigilanza e la tutela degli edifici interessati dai lavori è garantita da un sistema articolato di controlli e di contromisure predefinite”, che hanno nell’Osservatorio Ambientale l’organo responsabile delle valutazioni e del monitoraggio, e si precisa che la durata complessiva delle attività di realizzazione del passante AV di Firenze è prevista in circa cinque anni.

Certo - conclude bosi - sorprende venire a sapere che le richieste di verifiche e nuove valutazioni, sbandierate dal sindaco di Firenze sulla stampa, non si siano concretizzate in nessun atto. "Anche le dichiarazioni udite ieri - prosegue il Comitato in una nota - da parte del segretario della Commissione Mobilità e Infrastrutture della Regione Paolo Bambagioni durante “l'approfondimento” su RTV38, lasciano perplessi. L'argomento principale – cioè che in un paese civile non si possono ridiscutere opere già decise – si ritorce contro chi lo proferisce: in un paese civile non si forza in nessuna maniera per realizzare un'opera dai benefici minimi, dai rischi enormi, dai costi esagerati; in un paese civile non si dà inizio ad un'opera dove la progettazione è così lacunosa da originare sicuramente un aumento dei costi non controllabile". "In un periodo di crisi per i conti pubblici, mentre si drenano risorse dai servizi ai cittadini, mentre il servizio di trasporto pubblico locale versa in condizioni vergognose, destinare miliardi di euro in un'opera del genere è un'operazione inqualificabile. Anche l'amministrazione comunale non dà buona prova di sé; a fronte delle perplessità dichiarate, di fronte ai problemi che verranno da quest'opera, l'unico scopo che la giunta pare porsi è quello di alzare il prezzo delle compensazioni da contrattare".

"Questa sera (mercoledì 9/2) - concludono - quando il sindaco Matteo Renzi illustrerà la nuova sistemazione della piazza San Jacopino alla scuola Verdi, il comitato distribuirà una nota in cui si ricorda che a pochi passi da quel luogo (presso gli ex- Macelli) si sta per compiere un errore tremendo e che si sta per svendere Firenze per un piatto di lenticchie"

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