Bartolini sul rapporto tra politiche di area e ruolo dei singoli Comuni

Per il primo cittadino di Bagno a Ripoli "la visione deve essere globale, strategica e di lungo respiro, non col fiato corto di un facile, ma sterile consenso immediato, peraltro tutto da dimostrare".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 ottobre 2010 15:04
Bartolini sul rapporto tra politiche di area e ruolo dei singoli Comuni

Il sindaco di Bagno a Ripoli interviene sul rapporto tra le politiche di area e il ruolo dei singoli Comuni. “I Comuni si associano in consorzi e società partecipate, firmano protocolli d'intesa e accordi di programma per gestire insieme i servizi (obiettivo di massima della Regione: un'azienda regionale per ogni servizio), ma i loro amministratori devono maturare una visione di area, non ristretta al proprio territorio. Nel fare le scelte su viabilità, programmazione scolastica, trasporto pubblico locale, rifiuti, acquedotti, fognature e depuratori, occorre ricordare che si tratta di servizi non più del singolo comune: il parere di ogni sindaco deve crescere nel confronto cogli altri contribuendo a una qualificata decisione di maggioranza sulla globalità del territorio.

Non solo: siamo pro tempore, i nostri atti non finiscono col nostro mandato. Dalle decisioni derivano impegni economici, scelte delle aziende partecipate e progetti intercomunali, provinciali, talora regionali. Anche la Variante del Chianti o il Termovalorizzatore di Testi stanno in questa prospettiva". Variante del Chianti "Esiste, non un protocollo d'intesa, ma un accordo di programma, un contratto, che pure Greve ha firmato il 6 dicembre 2006 con Bagno a Ripoli, Provincia e Regione.

E sono storia due assemblee a Grassina sulla Variante, con cittadini e sindaci di Bagno a Ripoli, Greve (una con Hagge, l'altra con Bencistà), Impruneta e la Provincia. La Variante gioverà a Grassina e ai grevigiani, infatti in progetti e accordi non si parla più di Variante di Grassina, ma di Variante del Chianti. Certo, l'aspetto economico è importante, tuttavia l'operazione è diluibile negli anni, condividendone i passaggi con la Provincia. Se c'è la volontà politica, si può trovare una soluzione che consideri le difficoltà di Greve, così come quelle di ogni Comune". Termovalorizzatore di Testi "Sono i giorni della fusione Safi-Quadrifoglio, basata da anni sulla realizzazione dei termovalorizzatori di Case Passerini e Testi.

Alle due società ne subentrerà una nuova e se l'impianto di Testi non si farà: 1) i Comuni ex-Safi, anche Greve, dovranno versare ad essa circa 2 milioni di euro, con ripercussioni pesantissime sui bilanci; 2) cresceranno gli oneri per conferire i rifiuti nelle poche discariche rimaste e aumenteranno le tariffe per cittadini e aziende dei Comuni ex-Safi; 3) sulle tariffe sarà anche caricato un bonus ambientale per chi realizza gli impianti. Oltre tutto l'Europa ha da tempo superato il dibattito italiano sui termovalorizzatori (vogliamo ritrovarci come in Campania?) e chiede rifiuti riconoscendoli come risorse.

Tuttavia, guardando oltre, siamo consapevoli che Greve sarà il Comune che si assumerà oneri maggiori, ma perché non domandare di avere subito, non dopo, le previste opere compensative coi relativi bonus?" "In tal senso chiediamo a Provincia e Regione di assumere un ruolo attivo, facendosi carico diretto della situazione in termini politici, istituzionali e gestionali. Quello dei rifiuti è un piano regionale che si regge su equilibri delicati in ogni provincia e tra province: devono così progredire le politiche di area vasta, le sole che avvantaggino le popolazioni.

Su Variante e Termovalorizzatore, i Comuni valutino con attenzione il da farsi. Qui si misura la nostra capacità politica di governare intelligentemente sistemi più complessi di prima. Né è un caso che ci si riferisca all'intera nostra area territoriale: la visione deve essere globale, strategica e di lungo respiro, non col fiato corto di un facile, ma sterile consenso immediato, peraltro tutto da dimostrare”. Al centro della foto il sindaco di Bagno a Ripoli .

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