Sull’uscio di cucina: Patata a stelle e strisce?

La prima regione in cui venne introdotta la patata nel 1630 è la Toscana, dove però non venne utilizzata a scopo alimentare.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 ottobre 2010 15:03
Sull’uscio di cucina: Patata a stelle e strisce?

Mi ricordo, quando ero piccola, che in ogni cucina troneggiava in alto, su uno dei pensili, un vaso pieno d’acqua con dentro una patata che produceva vaste quantità di rami e foglie che scendevano, come chiome fluenti, giù verso l’ignoto. Mi chiedevo sempre se le patate fossero i frutti prodotti da cotanta cascata di verde. Ma un giorno, durante il mio esilio al nord, scoprii che tale tubero non solo non era proprio una patata patata, ma lo si poteva pure mangiare. La patata americana o batata o ipomoea batatas, è un tubero che non appartiene alla famiglia delle Solanacee, come le comuni patate.

È originaria dell’America centro-meridionale, è dolciastra e ricca di amido. È l’autunno la stagione in cui la si trova in Italia, è molto economica e in caso non sapessimo che farne, appunto, può diventare una simpatica pianta da appartamento! Ho anche scoperto che qui in Veneto viene prodotta in ben due zone ed è riconosciuta come prodotto agroalimentare tradizionale. Ma la prima regione in cui venne introdotta nel 1630 è la Toscana, dove però non venne utilizzata a scopo alimentare.

Quindi è mio dovere farvi scoprire che a parte farla germogliare, la si può trasformare in vari piatti: Lessa. Perplessi? Bè, la si bolle dopo aver lavato bene la buccia e la si consuma a fine pasto come si fa con le castagne. Al forno. Si sbuccia, si scotta in acqua bollente, si fa freddare, si taglia a tocchetti e la si mette in forno con erbette miste come rosmarino, salvia, timo, sale e pepe. Volendo vi si può aggiungere dei dadini di lardo e una spruzzata di aceto balsamico. Fritta come le patate tradizionali.

Consiglio di usare un sale aromatizzato per condirle. In una torta. Si lessano le patate, poi si sbucciano o si passano allo schiacciapatate. Si aggiungono due uova, uvetta, pezzi di mela, fichi, banana, zucchero e miele. Si versa in una teglia precedentemente unta d’olio e spolverata con il pangrattato e si cuoce a 180° per circa un’ora. Gnocchi dolci. La preparazione è la stessa che per gli gnocchi di patate comuni, in più vanno aggiunti un uovo e più farina, in quanto le batatas contengono meno amido.

Una volta cotti in acqua bollente, si condiscono con burro fuso, zucchero semolato mescolato a cannella in polvere. Questi sono i modi che ho personalmente sperimentato, ma come al solito esistono il libero arbitrio e la fantasia! di Vanessa Bof

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