Siena, flash mob contro la riforma Gelmini

I manifestanti di Generazione democratica suoneranno pentole. Lo slogan: "Senza gli strumenti giusti non è una bella musica".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 settembre 2010 19:25
Siena, flash mob contro la riforma Gelmini

I giovani democratici della provincia di Siena organizzano per giovedì 30 settembre un ‘flash mob’ davanti alle scuole, per protestare contro i tagli all’istruzione pubblica voluti dal governo Berlusconi e dalla cosiddetta ‘riforma Gelmini’. I partecipanti alla protesta fingeranno di essere musicisti di un’orchestra ma, anziché esibirsi con veri strumenti musicali, suoneranno pentole e padelle. Lo slogan che accompagna la mobilitazione sarà "Senza gli strumenti giusti non è una bella musica".

“Solo in provincia di Siena – è il commento di Andrea Biagianti, vicesegretario provinciale di Generazione democratica – avremo un taglio di oltre 300 cattedre, 200 insegnanti in meno e meno risorse per il sostegno degli alunni in difficoltà. A questo si aggiungono i tagli agli enti locali, comuni e provincia, che hanno il compito di provvedere alla manutenzione degli edifici scolastici. Il tutto nell’indifferenza della destra locale, che ha usato toni sprezzanti nei confronti dei precari della scuola che perderanno il proprio posto di lavoro e della protesta che stanno portando avanti insieme al personale tecnico, agli studenti e alle loro famiglie.

Se finora nel nostro territorio siamo riusciti a far fronte alle esigenze dei nostri istituti e a scongiurare classi sovraffollate, la situazione è destinata a peggiorare nei prossimi mesi. Generazione democratica e il Partito democratico non abbasseranno la guardia: continueremo a chiedere le giuste risorse per la scuola pubblica – conclude Biagianti – affinché non siano i nostri figli a dover pagare le conseguenze di scelte ingiuste e sconsiderate da parte del ministro Gelmini e del governo Berlusconi”. “La scuola ha bisogno di risorse – dice Valentina Valentini, responsabile organizzazione di Gd provinciale – mentre questo governo ha più volte dimostrato di non avere alcun interesse a investire sull’istruzione pubblica.

In tutta Italia assistiamo al licenziamento di migliaia di precari e al taglio degli insegnanti di sostegno. Gli istituti non hanno i soldi per comprare sedie e banchi, in qualche caso addirittura il sapone per i bagni o la carta igienica. Segno di una scuola abbandonata a se stessa, che continua a scivolare in fondo alle classifiche europee, considerata niente più che un enorme spreco da tagliare. Non c’è dunque da stupirsi che cresca l’abbandono della scuola pubblica, sempre più considerata una scuola di serie B.

Il Partito democratico non ci sta. Continueremo la nostra battaglia al fianco del personale della scuola, insegnanti e tecnici, degli alunni e delle loro famiglie – conclude Valentini – per dire con forza che un’altra scuola è possibile”.

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