Nasce ''Progetto Chianti'' per valorizzare il vino

Il Consorzio del Vino Chianti raccoglie in Toscana 2650 aziende, con circa 600 mila ettolitri di vino prodotto. La zona di produzione si estende nelle province di Firenze, Arezzo, Pisa, Pistoia, Prato e Siena.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 luglio 2010 19:55
Nasce ''Progetto Chianti'' per valorizzare il vino

Si chiama “Progetto Chianti srl” ed è una nuova società nata dalla compartecipazione fra la Fidi Toscana spa, la finanziaria della Regione Toscana, e il Consorzio del Vino Chianti. E' un nuovo strumento a sostegno delle aziende in una delle produzioni, quella del vino Chianti, che rappresenta un fiore all'occhiello, conosciuto in tutto il mondo, dell'agricoltura Toscana. La nuova società, di cui è stato già firmato dai legali rappresentanti dei due enti, l'atto costitutivo, è stata illustrata oggi durante una conferenza stampa tenuta dall'assessore regionale all'agricoltura, Gianni Salvadori, dal presidente del Consorzio del vino Chianti, Nunzio Capurso, e dal presidente di Fidi Toscana, Paolo Rafanelli. Lo scopo principale della nuova società è quello di porsi come punto d'incontro fra i produttori d el vino Chianti e i vari operatori della filiera per il miglioramento qualititativo e distributivo del Chianti Docg. "L'obiettivo della Regione Toscana – sottolinea l'assessore Salvadori – è quello di offrire ai produttori toscani tutti gli strumenti per qualificare ancora di più uno dei prodotti d'eccellenza del territorio, quale il vino Chianti, sostenere le imprese e favorire i processi di aggregazione, dare impulso a meccanismi che rendano più razionale il processo distributivo e garantire la maggiore visibilità al prodotto toscano di qualità.

Un modo per aiutare le imprese a fronteggiare la crisi e la concorrenza favorendo processi che garantiscano ai produttori il giusto riconoscimento e ai consumatori, in Toscana e fuori, la riconoscibilità della qualità toscana". A “Progetto Chianti” potranno associarsi aziende produttrici e distributrici del territorio. La società avrà compiti di intervento a largo raggio a favore delle aziende. Dal supporto tecnico amministrativo e anche di tipo finanziario, ai disciplinari con standard di eccellenza, alla produzione di regolamenti e uso di marchi distintivi, al controllo e certificazione del prodotto, alla promozione, alla regolazione dell'immissione del prodotto sul mercato.

"La Regione – sottolinea ancora l'assessore – mette a disposizione delle aziende una struttura d'eccellenza come Fidi Toscana e le aziende si impegnano in questo modo a fare sistema, rispettando non solo i disciplinari che saranno approvati dal Consiglio di amministrazione, ma anche i prezzi che verranno determinati e i termini che verranno stabiliti. Consentiranno inoltre l'accesso alle aziende per tutte le verifiche che si renderanno necessarie alla certificazione della qualità del prodotto.

Le aziende distributrici si impegnano a garantire l'acquisto di determinati quantitativi di prodotto e rispettare prezzi, uso dei marchi, denominazioni, regolamenti e quant'altro sarà necessario. Crediamo – osserva Salvadori - che questo sia un modo nuovo e dinamico di offrire alle imprese toscane tutto il supporto che è giusto offrire loro con la garanzia che il vino Chianti continui a portare con sé il valore aggiunto della qualità e del legame con il territorio della Toscana". Il Consorzio del Vino Chianti raccoglie in Toscana 2650 aziende, con circa 600 mila ettolitri di vino prodotto.

La zona di produzione si estende nelle province di Firenze, Arezzo, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. "Quando parliamo di Chianti parliamo di Toscana e quando parliamo di Toscana parliamo di Chiani. E questo vale nel mondo. Dobbiamo essere consapevoli che questo è un legame inscindibile e che questa è una cosa che molti ci invidiano. La Regione Toscana, consapevole che attaccare il Chia nti vuol dire attaccare la Toscana, farà di tutto per difendere questo grande patrimonio e sarà a fianco del Consorzio per tutelare il Chianti da tutti gli attacchi che ha subìto e che probabilmente subìrà ancora.

Noi non abbiamo e non vogliamo avere dubbio alcuno sulla qualità del nostro Chianti". Infine Salvadori si è soffermato sulla "grande fiducia che ho riscontrato fra gli imprenditori nonostante la crisi. Come Regione dobbiamo – ha concluso rispondere a questo segnale di fiducia che le imprese ci stanno trasmettendo. Lo facciamo oggi, lo faremo accelerando al massimo tutti i provvedimenti nei prossimi mesi". Per Fidi Toscana ha preso la parola il presidente Paolo Rafanelli che si è soffermato in particolare sul ruolo della Fidi Toscana nella nuova società, non solo per il ruolo di consulente alle imprese che la finanziaria regionale potrà esercitare ma anche per favorire l'accesso al credito e la maggiore patrimonializzazione delle imprese. di Laura Pugliesi

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