Restaurato uno dei primi esempi di Marzocco, il leone di Firenze

Il Marzocco fu collocato a decorazione del frontone soprastante la porta principale di Palazzo Vecchio nel 1349, insieme ad un altro leone gemello, quest’ultimo a sinistra.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 maggio 2010 15:07
Restaurato uno dei primi esempi di Marzocco, il leone di Firenze

Uno dei primi esempi del Marzocco, il leone simbolo della Firenze repubblicana, risalente al 1349, è stato restaurato e domani sarà presentato al museo Bardini, dove sarà esposto in maniera permanente nei locali dedicati alle opere di proprietà comunale. L’appuntamento è per le 18:30 e alla cerimonia parteciperà anche il sindaco Matteo Renzi. Il Marzocco fu collocato a decorazione del frontone soprastante la porta principale di Palazzo Vecchio nel 1349, insieme ad un altro leone gemello, quest’ultimo a sinistra.

Dopo l’alluvione del 1333, che aveva fatto perdere, con la distruzione del Ponte Vecchio, un simulacro di Marte, da secoli protettore della città, i nuovi leoni potevano così ereditare la funzione dell’antica scultura del dio della guerra. Alcune guide sette-ottocentesche attribuiscono i due leoni, che in origine erano dorati, allo scultore Giovanni dei Nobili. A causa del cattivo stato di conservazione, il leone di destra venne poi sostituito con una copia commissionata allo scultore Angiolo Marucelli (ma poi eseguita dal figlio) nel 1884.

Nel 1923, all’interno di un più ampio programma di restauro del frontone sopra la porta principale di Palazzo Vecchio, anche il secondo leone, ormai degradato venne sostituito. Di questo esemplare si sono perse le tracce, mentre il leone di destra, sostituito dalla copia del Marucelli, venne trasportato al Bargello il 31 marzo 1885, in deposito perpetuo del Comune di Firenze, come testimonia l’inventario delle sculture. Lo stesso catalogo ne attesta poi il trasferimento il 16 febbraio 1915 al museo di San Marco, dove è rimasto per quasi cento anni.

Il restauro è stato voluto dal Comune e sponsorizzato da sette Lions club fiorentini. L’intervento è durato oltre un anno ed è avvenuto in ‘diretta’, così che tutti i visitatori del museo hanno potuto assistere ed osservare le tecniche applicate. Domani, oltre al sindaco Renzi, interverranno Elena Pianea, direttore dei musei civici fiorentini, Antonella Nesi, curatrice del museo Bardini, Magnolia Scudieri, direttrice del museo San Marco, la restauratrice Dania Del Buono, il governatore Vinicio Serino ed altre cariche lionistiche.

Alle 19 avverrà una performance interattiva dal titolo “La ricetta del blu”, a cura della Lega italiana di improvvisazione teatrale (interpreti Fiamma Negri e Marino Sanchi, regista Bruno Cortini). Seguirà aperitivo. (edl)

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