Bollette acqua: intimazione di pagamento a un intero paese

Gli abitanti di Vico d'Elsa, un intero paese (400 abitanti, frazione di Barberino val d'Elsa), non ha ricevuto la bolletta per i consumi idrici del mese di febbraio.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 aprile 2010 14:09
Bollette acqua: intimazione di pagamento a un intero paese

Firenze, 26 Aprile 2010- Gli abitanti di Vico d'Elsa, un intero paese (400 abitanti, frazione di Barberino val d'Elsa), non ha ricevuto la bolletta per i consumi idrici del mese di febbraio. Ma ha ricevuto in questi giorni una raccomandata A/R del gestore Publiacqua in cui si intima il pagamento del dovuto entro 30 giorni, piu' la penale di 10,50 euro, pena il distacco del servizio. Ma non basta, il pagamento puo' essere fatto solo in un modo: presso gli sportelli del gestore a Firenze o a Prato e poi bisogna inviare un fax con copia della ricevuta. Un intero paese che non ha pagato la bolletta? La notizia dovrebbe quantomeno far riflettere un gestore idrico come Publiacqua Spa, le cui azioni sono detenute dai Comuni della zona che -ci pare- dovrebbero prioritariamente curare gli interessi dei cittadini.

Tutti gli utenti dell'intero paesino si sono messi d'accordo per non onorare il proprio impegno e consumare l'acqua senza pagare? Ne dubitiamo. Prima di chiedere indebitamente soldi in piu' (la penale di 10,50 euro), di scombussolare la vita di tranquilli residenti (soprattutto gli anziani), intimare loro di fare una cinquantina di chilometri (Vico/Firenze) per andare a pagare la bolletta altrimenti viene tagliato un servizio essenziale di cui non si puo' fare a meno... prima di questo, quantomeno un'indagine su cosa potrebbe essere accaduto nel proprio sistema di consegna delle bollette sarebbe stato doveroso da parte di Publiacqua. "Invitiamo il gestore idrico -tuonano dall'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori- si preparino a rettificare il dovuto, a chiedere scusa e ad inviare un omaggio ad ogni utente per far capire che non lo hanno fatto in cattiva fede e che sono al servizio dei cittadini e rispettosi dei contratti che stipulano. Nel frattempo invitiamo gli utenti che hanno ricevuto questa richiesta a farsi valere con una diffida raccomandata A/R in cui:

- intimano l'invio della bolletta, - chiedono il rimborso dei danni che hanno ricevuto per questa indebita richiesta (costo della raccomandata di diffida, tempo impiegato per andare alle Poste a spedirla, costo di carta e busta, ansia provocata, etc.), - intimano di adempiervi entro 15 giorni pena rivolgersi in giudizio
"

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