La storia del Psi di Fiesole nei documenti d'archivio

Rileggere la storia dei socialisti fiesolani è quindi un'occasione per rivivere momenti chiave del passato della città, ma anche per comprendere meglio le radici della nostra democrazia.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 gennaio 2010 17:23
La storia del Psi di Fiesole nei documenti d'archivio

Dalla nascita della sezione cittadina nel 1902, con la prima partecipazione alle elezioni amministrative, agli anni di Craxi e al crollo del 1992, passando per il periodo fascista, la guerra e la ricostruzione: le vicende del Partito Socialista di Fiesole sono parte integrante della storia della città. Le tappe di questo lungo percorso sono oggi ricostruite nei documenti raccolti nel volume a cura di Alessandro Giorgi dal titolo "L'Archivio del Psi di Fiesole" (edizioni Polistampa, pp.

208, euro 14). La pubblicazione, che segue quella uscita nel 2005 dedicata al Pci fiesolano, è il risultato di un lavoro di recupero e sistemazione di materiali inediti che hanno segnato oltre cinquant'anni di vita politica cittadina. Gli atti, i manifesti, i carteggi e le foto d'epoca ci aiutano a ricostruire una percorso iniziato addirittura nel 1900, con le prime uscite del periodico "La Fiaccola", giornale della democrazia fiesolana, e con la nascita del Circolo popolare educativo nella frazione di Borgunto.

Andando avanti negli anni, si incontrano figure storiche del partito, in particolare Luigi Casini, che fu il primo sindaco socialista a Fiesole nell'ottobre del 1920, venne rimosso dai Fascisti nel '22 e tornò a essere, a capo del Cln locale, primo sindaco della città liberata del secondo dopoguerra. La documentazione è testimonianza di una vicenda fatta di luoghi e personaggi, di importanti battaglie politiche, di dibattiti interni tra personalità e correnti, e di relazioni esterne come quella, spesso conflittuale, con i comunisti locali.

Rileggere la storia dei socialisti fiesolani è quindi un'occasione per rivivere momenti chiave del passato della città, ma anche per comprendere meglio le radici della nostra democrazia.

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