Anoressia nervosa: scoperta genetica associata allo sviluppo della malattia

Studio internazionale su American Journal of Psychiatry, con il contributo dell'Università di Firenze. Sabato 27 maggio alle ore 18.00 si parla delle patologie del comportamento alimentare

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 maggio 2017 19:10
Anoressia nervosa:  scoperta genetica associata allo sviluppo della malattia

Una caratteristica genetica può contribuire al rischio di ammalarsi di anoressia nervosa. E’ il risultato di uno studio genomico internazionale - il più ampio finora realizzato - pubblicato su American Journal of Psychiatry, a cui hanno partecipato Benedetta Nacmias, Sandro Sorbi e Valdo Ricca, del Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino (NEUROFARBA) dell’Università di Firenze (“Significant Locus ad Metabolic Genetic Correlations Revealed on Genome-Wide Association Study of Anorexia Nervosa”.

American Journal of Psychiatry, doi: 10.1176/appi.ajp.2017.16121402). Lo studio è stato condotto dal Consorzio di genomica psichiatrica, una collaborazione internazionale di ricercatori che coinvolge 220 medici e scienziati di numerose istituzioni di tutto il mondo. Per l’Italia, oltre all’Università di Firenze, hanno partecipato gli Atenei di Napoli, Salerno, Padova, Pisa e Perugia.

“La ricerca – spiega Sandro Sorbi, direttore della Scuola di specializzazione in Neurologia dell’Ateneo – ha identificato un locus genetico (cioè la posizione di un gene all’interno di un cromosoma) significativamente associato alla malattia, in una regione del cromosoma 12, precedentemente associata al diabete di tipo 1 e all’artrite reumatoide. E’ il primo successo ottenuto nello studio su tutto il genoma riguardante l’anoressia nervosa”.

“L’indagine – dettaglia Valdo Ricca, direttore della Scuola di specializzazione Unifi in Psichiatria - ha incluso l'analisi genomica del DNA di 3.495 pazienti affetti da anoressia nervosa e di 10.982 soggetti sani (campioni di controllo). Lo studio collaborativo- guidato da Cynthia Bulik (University of North Carolina-USA e Karolinska Institutet- Stockholm) – ha permesso di lavorare su grandi set di dati e ottenere risultati impossibili per una singola ricerca”.

“Nel lavoro - afferma Benedetta Nacmias, docente di Neurologia - sono state anche calcolate le somiglianze genetiche, cioè il grado in cui diversi disturbi sono causati dagli stessi geni: è emersa una forte correlazione dell’anoressia nervosa con malattie psichiatriche quali schizofrenia e tendenza alla nevrosi, ma anche con condizioni metaboliche, come l’indice di massa corporea o il diabete di tipo giovanile. Tutto ciò significa che esistono dei geni in comune tra tutte queste malattie”.

“Questo risultato – ha commentato Sorbi – incoraggia ad indagare ulteriormente in questa direzione, per una comprensione globale dell’anoressia nervosa come condizione psichiatrica ma anche metabolica. In tal senso la ricerca potrebbe in futuro suscitare interesse nello sviluppo di nuovi farmaci per il trattamento di questa importante patologia”. 

Sabato 27 maggio alle ore 18.00, alla IBS+Libraccio di Via de’ Cerretani 16r, presentazione del libro "Anoressia, le patologie del comportamento alimentare" di Ludovica Costantino, Luca Giorgini e Manuela Petrucci (L’asino d’Oro editore). 

Cosa spinge una ragazza a smettere di mangiare nella ricerca estrema di una magrezza che non la soddisfa mai? Cosa ne spinge un’altra ad abbuffarsi per poi vomitare tutto? Perché si mangia così tanto, fino a raggiungere livelli di obesità dannosi per la salute? L’anoressia e la bulimia sono tra le principali cause di morte per malattia mentale.

L’obesità è un problema di proporzioni epidemiche e in continuo aumento. Particolarmente preoccupante è poi l’obesità dei bambini. Con un linguaggio semplice e diretto il testo illustra cosa accade nella mente di chi ha un comportamento alimentare alterato. Queste malattie gravemente invalidanti, a volte letali, sono curabili con la psicoterapia, affrontando le cause profonde che le hanno determinate. Oltre alle moderne modalità di diffusione mediatica, vengono esplorati mondi ‘affini’ come quelli della moda, della danza, delle palestre, specificando anche quanto delle diete alternative, di cui tanto si parla, sia da accettare o rifiutare

Ludovica Costantino

 Psichiatra e psicoterapeuta. Ha lavorato nei servizi territoriali e lavora attualmente in ambito privato. Ha pubblicato numerosi articoli e due libri sull’anoressia. Dirige la collana per ragazzi “Dafni e Cloe”.

Manuela Petrucci

 Psichiatra e psicoterapeuta individuale e di gruppo. Ha diretto un reparto specializzato in malattie del comportamento alimentare. È autrice di numerose pubblicazioni su riviste specialistiche.

Luca Giorgini

 Psichiatra, psicoterapeuta e psicologo dell’età evolutiva. È stato docente di psichiatria e responsabile di un servizio per patologie del comportamento alimentare. È autore di numerose pubblicazioni su riviste specialistiche.

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