Firenze s'illumina contro la pena di morte

Da Palazzo Medici Riccardi al Bargello, da ieri sera a lunedì 30 novembre, un coro di luci e di adesioni per fermare la pena capitale. 59 i Comuni toscani coinvolti nell'iniziativa.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 novembre 2009 14:47
Firenze s'illumina contro la pena di morte

La Provincia illumina Palazzo Medici Riccardi, il Comune di Firenze il Bargello (nella foto), mentre Empoli dà luce al monumento di Piazza della Vittoria e alla chiesa della “Madonna del Pozzo”. Firenze e il suo territorio sono capofila di "Città per la vita", l’iniziativa che la Comunità di Sant’Egidio e il Consiglio regionale della Toscana, con la Regione Toscana, promuovono in tutto il mondo per ricordare il 30 novembre l’abolizione della pena di morte, avvenuta per la prima volta nel 1786 nel Granducato: amministrazioni locali aderiscono alla moratoria e illuminano un monumento, per significare pubblicamente una proposta di vita e il no alla pena capitale, o creano un link nelle loro home page con le pagine della Comunità di Sant’Egidio dedicate alla moratoria del male estremo.

Il 30 novembre, dunque, come data simbolo che unifica latitudini diverse e rinnova in modo originale la diplomazia costruttiva delle città che diventa cultura condivisa tra gli Stati, condivisione di un cultura di vita che dissipa le motivazioni, tutt’altro che ragionevoli quanto piuttosto emozionali, che stanno dietro la pena capitale. “Abbiamo sostenuto con convinzione questa iniziativa – spiega il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci – anche contattando gli altri Comuni che hanno così risposto con noi all’appello: è una frontiera decisiva ed ogni gesto aiuta questa campagna di civiltà”.

E infatti Scandicci illuminerà la maschera ‘Il Sole’ e Bagno a Ripoli l’oratorio di Santa Caterina alle Poste. Certaldo, da sabato sera fino al 30, porta come testimonial il Palazzo Pretorio. Luce, di notte, sui Palazzi Comunali di Londa, San Piero a Sieve, Rufina e Signa. Più di venti le adesioni fiorentine: da Calenzano a Campi Bisenzio a Capraia e Limite e Castelfiorentino, ma ci sono anche Fucecchio, Greve in Chianti e Impruneta e, ancora, Marradi, Dicomano e Rignano sull’Arno, San Casciano, Sesto Fiorentino e Tavarnelle Val di Pesa e, infine, Vicchio.

Con loro dalla Toscana si associano a ‘Città per la vita’, Grosseto, con Monte Argentario, Livorno (con Campiglia Marittima, Castagneto Carducci, Cecina, Collesalvetti Portoferraio, San Vincenzo e Suvereto), e Lucca (con Barga e Borgo a Mozzano e Camaiore, Capannori, Gallicano). Ma ci sono anche Pisa (con Bientina, Calci, Santa Croce sull’Arno, Santa Luce e Volterra), Pistoia e Pescia, con Quarrata; Prato, con i Comuni di Cantagallo, Poggio a Caiano e Vernio, e Siena (con Poggibonsi). Dalla provincia di Arezzo i Comuni di Castiglion Fiorentino, Lucignano, Montemignaio e Montevarchi, mentre Pontremoli da quella di Massa Carrara.

Insomma un coro di luci che si accendono in questi giorni con altre 1100 città del mondo, di cui 59 capitali, rappresentative di 81 Paesi, tra i quali anche mantenitori della pena (passati dai 143 del 1970 ai 56 di oggi): sono numeri che dicono anche come l’approvazione, negli ultimi due anni, di due Risoluzioni per una Moratoria universale della pena capitale all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, confermino un sentimento mutato del mondo per una nuova soglia, più alta, di rispetto dei diritti umani.

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