Il documento del Gruppo Pd a Palazzo Vecchio

Questo pomeriggio si è riunito in Palazzo Vecchio il gruppo del partito Democratic€o che ha prodotto un documento, sottoscritto dal capogruppo Francesco Bonifazi e da tutti i consiglieri.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 ottobre 2009 22:28
Il documento del Gruppo Pd a Palazzo Vecchio

Questo pomeriggio si è riunito in Palazzo Vecchio il gruppo del partito Democratic€o che ha prodotto il seguente documento, sottoscritto dal capogruppo Francesco Bonifazi e da tutti i consiglieri.

"L’elezione del Segretario Nazionale del PD attraverso la grande partecipazione dei cittadini alle elezioni primarie, da un lato, e le complesse vicende giudiziarie fiorentine del giorno dopo, dall’altro, diventano inevitabilmente spunto per una profonda riflessione sul nostro Partito. Una premessa è d’obbligo: noi riponiamo la massima fiducia nell’operato della magistratura, precisando -inoltre- che, non essendo a conoscenza dei particolari riguardanti le indagini sin qui svolte, non siamo in grado di compiere nessun tipo di valutazione concreta, fermo restando naturalmente il principio di non colpevolezza sancito dalla Carta Costituzionale. Discorso diverso deve essere fatto per quanto riguarda la valutazione e la riflessione politica.

Infatti, non ci pare corretto limitare la nostra analisi all’attesa della verità, è necessario spingersi oltre e valutare a fondo la trasparenza dei comportamenti politici ed amministrativi. Confidando che chi oggi si trova coinvolto nella vicenda giudiziaria risulterà completamente estraneo ai fatti contestati, l’impressione che si ritrae, forse condizionata anche dalla complessa fase di costituzione ed organizzazione del nuovo partito, è quella di un movimento che non ha corrisposto pienamente ai dichiarati valori dell’etica politica e del necessario rigore. Come detto, non vogliamo entrare nel merito dell’indagine, né -tantomeno- assumere posizioni giustizialiste, anzi ci approcciamo -come sempre- a questi problemi col massimo garantismo, ma sul piano politico -indipendentemente dalle diverse notizie che apprendiamo- non possiamo non prendere le distanze da un modo di agire che certamente non risponde al principio della trasparenza. Non v’è dubbio che tutto questo ha manifestato una carenza di attenzione del Partito; e di questa carenza ce ne dobbiamo fare carico.

Però, allo stesso tempo, non si deve cadere nell’errore di ritenere che comportamenti non trasparenti ascrivibili ai singoli, siano attribuiti all’intero Partito. Cosa fare allora? Nella delicata fase di rinnovamento che il PD fiorentino sta compiendo, il primo dovere da assolvere è quello di superare il distacco che, nel tempo, si è venuto a creare tra i cittadini e la politica, rimettendo, con forza, al centro della sua azione la coerenza fra i valori etici dichiarati e i comportamenti posti in essere. In sostanza, non dovranno ripetersi circostanze o situazioni in cui si possano intravedere più o meno latenti forme di conflitto d’interessi o, comunque, zone d’ombra che si caratterizzano per l’opacità dei rapporti. Il PD fiorentino non può dare l’impressione di affrontare solo “in modo diplomatico” un così elevato obiettivo, ma ne deve fare una bandiera da perseguire e difendere per essere all’altezza del grande investimento di fiducia e di speranza che milioni di persone ci hanno riconosciuto votando alle primarie". I Consiglieri del Gruppo Consiliare Partito Democratico

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