L'archivio di Vasari finisce a una società russa

Ceduto per 150 milioni. Il ministero: troppi, informiamo i magistrati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 ottobre 2009 19:28
L'archivio di Vasari finisce a una società russa

L'archivio di Vasari ai russi‎? L'archivio di Giorgio Vasari (1511-1574), conservato nella Casa Vasari ad Arezzo, e' stato venduto a una holding russa. Quello del pittore è uno dei più importanti archivi storico-artistici del mondo. Nei giorni scorsi è stato venduto per 150 milioni di euro. Il Ministro per i Beni e le Attivita' Culturali, Sandro Bondi, alla luce di quanto riportato dagli organi di stampa e degli atti ha disposto l'ispezione e ribadito il vincolo, al fine di verificare l'aggiornamento e la congruita' dell'inventario.

Appello del Sindaco Fanfani e del Comune di Arezzo per scongiurare la vendita, secondo cui sarebbe una perdita gravissima. Su questo non sembra avere dubbi neanche il soprintendente aretino Giangiacomo Martines riferendosi alla vicenda dell'archivio del Vasari. Ma si tratterebbe di una bufala mediatica secondo il critico d'arte e sindaco di Salemi (Trapani), Vittorio Sgarbi. “Ad un’operazione oscura dal punto di vista giuridico e negativa da quello dell’identità culturale non si può che rispondere con la fermezza assoluta.

L’archivio di Giorgio Vasari deve restare italiano e neppure una carta deve lasciare Arezzo. Italia dei Valori invita le istituzioni locali ed i cittadini della città toscana ad organizzare presidi davanti a ‘Casa Vasari’ per manifestare la propria opposizione alla vendita ad una società russa. Intanto, chiederemo anche ai nostri rappresentanti al Parlamento europeo di interrogare le istituzioni comunitarie e l’Unesco, perché si faccia piena luce sul quello che sembra uno dei tanti misteri della recente storia di Arezzo, che ha ospitato la Loggia P2 e schegge di neofascismo stragista”. Questa la dura presa di posizione di Giuliano Fedeli, segretario regionale della Toscana di Italia dei valori, il quale oggi, sulla questione, ha informato il presidente del Partito Antonio Di Pietro e il deputato Fabio Evangelisti affinché chiedano al ministro dei beni culturali Bondi di aprire un’inchiesta interna sulla vicenda e per valutare la forza giuridica dei vincoli posti dalla Soprintendenza sull’obbligo di dimora dell’archivio in ‘Casa Vasari’. “Non si può svendere la storia dell’arte italiana a nessuno.

Per una cosa del genere, in paesi come la Francia o la Gran Bretagna, avrebbe vacillato il posto del ministro alla cultura. La Toscana ed Arezzo –ha concluso Fedeli- non devono privarsi del proprio patrimonio, sui cui fondano non solo l’identità e le proprie radici, ma anche una buona fetta della propria immagine e della propria economia”.

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