Prandelli alla vigilia del match più sentito

Cesare Prandelli non parla di modulo o di tattica, non è una gara come le altre, si sente nell'aria, si percepisce l'attesa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 ottobre 2009 14:14
Prandelli alla vigilia del match più sentito

Cesare Prandelli alla vigilia di Juventus-Fiorentina incontra la stampa: "Sono qua oggi non per dare probabili formazioni o schieramenti, anche perchè dobbiamo ancora valutare bene le condizioni dei nostri atleti, lato mentale e fisico". Hanno parlato nelle ultime ore anche due big della Fiorentina come Gilardino e Frey, che stanno esprimendosi al meglio nei rispettivi ruoli, richiamando l'attenzione dei media calcistici per eccellenza ed entrambi si sono espressi avvertendo attorno un ambiente che per la prima volta dopo tanto tempo appare carico, convinto di potersela giocare tralasciando il solito luogo comune "la juve è sempre la juve" e contrapponendo un più maturo e carismatico "la Fiorentina non è da meno".

"Ci aspettano molte partite impegnative - torniamo a mister Prandelli - siamo abituati ormai a questi ritmi. La squadra e lo staff nel tempo e negli anni ha trovato il modo giusto di preparare le gare ed arrivare concentrata all'evento. Domani troveremo sulla nostra strada una squadra veramente forte, sarà importante scendere in campo convinti di poter vincere la partita, con ordine, idee e la consapevolezza di poter superare i propri limiti". Parlare di Juventus ora come ora è citare il fenomeno Ferrara oppure entrare in campo e parlare di Diego: "E' un calciatore moderno, un centrocampista offensivo completo che aiuta molto la squadra".

Juan Manuel Vargas ed il ritorno dal ritiro peruviano tiene in apprensione l'ambiente viola; "Mi auguro che i test fisici e medici siamo ottimi per poterlo proporre" - il mister rimarca dunque la speranza di averlo negli undici titolari. Anche Mutu, passato il ciclone gossip, è dato in dubbio a causa di fastidi al ginocchio: "Vediamo come sta oggi". La scorsa stagione c'era Melo a fare da scudo, adesso con Zanetti si osserva maggiore tecnicità: "Sono due calciatori che hanno caratteristiche differenti., Melo ci ha dato fisicità, Cristiano ci ha aiutato sul piano del gioco".

Alla fine una domanda di quelle che fanno drizzare gli orecchi, quale partita il mister ricorda con maggiore piacere delle 200 disputate? "Vorrei ricordare quella di domani sera" Che i lettori ci lascino passare il mentalmente sentito "anche noi". di Antonio Lenoci

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