Ecco l’OST: non è una fiction, ma un metodo di confronto

Inventato negli anni ’80 dall’antropologo Harrison Owen si basa su un principio semplice: non serve organizzare un convegno con schemi precisi sull’argomento quando le intuizioni migliori arrivano dal confronto libero di chi vi partecipa.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 ottobre 2009 18:46
Ecco l’OST: non è una fiction, ma un metodo di confronto

Non sono dispersi in un’isola deserta e misteriosa. Si ritroveranno domani, sabato 3 ottobre, alle 9 nella sede della Pubblica Assistenza di Montopoli Valdarno (via Mattei 4, località Fontanelle, Capanne) per dare vita a un innovativo metodo di confronto. Si chiama OST, open space technology, inventato negli anni ’80 dall’antropologo Harrison Owen. Il principio è semplice: non serve organizzare un convegno con schemi precisi sull’argomento, quando le intuizioni migliori arrivano dal confronto libero (come quello che per esempio nasce durante le pause dei convegni stessi) di chi vi partecipa.

E proprio da questo confronto libero, le Pubbliche Assistenze toscane sperano possano arrivare nuove idee e nuove metodiche per gli uomini e le donne che fanno volontariato. "Le pari opportunità – ha detto il presidente di Anpas Toscana, Romano Manetti – rappresentano un tema con cui le organizzazioni di volontariato evitano di confrontarsi, comprendendone l’importanza ma non considerandolo primario rispetto ad altre necessità. Nell’universo molteplice e sfaccettato del volontariato risulta estremamente difficile elaborare strategie e progetti per colmare le diversità di genere presenti nelle associazioni.

Solo da un confronto costruttivo e partecipato possono scaturire percorsi e obiettivi concreti che possono diventare parte integrante della vita delle Pubbliche assistenze toscane".

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