La creazione di un'azienda unica per i servizi alla persona

Approvata mozione Pd (23 sì, 9 no, 1 astensione). Respinta mozione Pdl (23 no, 9 sì, 1 astensione) dal Consiglio provinciale.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 settembre 2009 18:11
La creazione di un'azienda unica per i servizi alla persona

Il Consiglio provinciale ha respinto con 23 no, 9 sì ed un’astensione la mozione del consigliere Nascosti (Pdl) per la creazione di un’azienda unica per i servizi alla persona per la razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica negli ambiti di competenza dell’ente Provinciale di Firenze. Approvata con 23 sì, 9 no ed un’astensione il maxi emendamento alla mozione presentato dalla consigliera Melani (Pd) che impegna la Giunta a promuovere in sede di commissione consiliare, la redazione di un documento che vada a delineare i profili e delle linee guida operative per le modalità di gestione e amministrazione delle Aziende per i servizi alla persona.

Nascosti ha protestato in quanto il maxi emendamento: “Riduce sostanzialmente la mozione ad una mera richiesta di discussione di tale atto all’interno della Commissione. La mozione puntava a discutere in merito agli indirizzi che i nuovi Consiglieri di amministrazione del Bigallo, Sant’Ambrogio e Montedomini dovevano indicare con l’obiettivo di procedere alla creazione di un’azienda unica. Era il momento per dare, anche in termini di programmazione, un indirizzo e anche una svolta rispetto a quello che è sempre stato un modo di gestione dei servizi alla persona e di tutto il terzo settore che è una risorsa del territorio.

Mi auguro che una discussione in Consiglio, tramite la Commissione, venga fatta su questo importante punto e che venga colto un aspetto: è importante realizzare un’unica azienda alla persona e credo che questo sia un momento da non perdere recuperando tutto il mondo del volontariato e del terzo settore che spesso interviene dove il pubblico non arriva”. Fusi (Pd) ha ribattuto che: “Non vogliamo tagliare fuori il mondo del volontariato ed il terzo settore dai servizi pubblici e dai servizi sociali.

Non condividiamo una sorta di gestione diretta e di organizzazione dentro il servizio pubblico e dentro istituzioni ed enti che hanno una responsabilità diretta del pubblico. Un conto è programmare insieme i servizi in un’ottica di complementarietà, un conto è la gestione diretta dei servizi, altrimenti si fa poi confusione e non si capisce in capo a chi stanno le responsabilità. Sappiamo benissimo il valore del volontariato che è assolutamente indispensabile ma che non è alternativo e nemmeno sostitutivo ma complementare e quindi non può gestire direttamente i servizi pubblici”.

Calò (Prc-Pdci-Sc) ha assicurato che: “Come Presidente della VI Commissione ho già manifestato sensibilità sulla questione e non ci sono problemi a trattare la mozione. La mozione originaria di Nascosti proponeva una modalità più volte espressa dal presidente Barducci, cioè la voglia di aprirsi al confronto e alle relazioni con il Consiglio e la disponibilità a confrontarsi con le commissioni consiliari. Il terzo settore dovrebbe avere un ruolo diverso nella gestione dei servizi alla persona: prima ci sono gli Enti Locali, poi c’è il terzo settore che è un soggetto che interagisce con gli enti locali”.

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