L'assessore Scaletti sull'abbattimento dei tigli via Reginaldo Giuliani

“La mozione non c’entra. Gli abbattimenti degli alberi di via Gordigiani-via Doni e di via Reginaldo Giuliani rientrano in un'altra casistica".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 settembre 2009 20:03
L'assessore Scaletti sull'abbattimento dei tigli via Reginaldo Giuliani

“La mozione non c’entra. Gli abbattimenti degli alberi di via Gordigiani-via Doni e di via Reginaldo Giuliani rientrano in un'altra casistica. Mi avrebbe fatto comunque piacere che la stessa comunicazione trasmessa ieri alla stampa dal consigliere Razzanelli, fosse pervenuta anche al mio assessorato, anziché nella giornata di oggi”. Lo ha precisato l’assessore all’ambiente Cristina Scaletti in merito alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal consigliere Mario Razzanelli, che lamenta il non recepimento della mozione approvata dal consiglio comunale che prevede, in caso di abbattimento di alberi, l’informazione ai cittadini con almeno 30 giorni di anticipo.

“Gli alberi abbattuti in via Gordigiani – aggiunge l’assessore Scaletti – riguardano lavori relativi alla Tav e l’abbattimento degli alberi era stato programmato prima della mozione e del successivo ordine di servizio della direzione ambiente. L’intervento di via Reginaldo Giuliani rientrava fra quelli di ‘somma urgenza’ e quindi da effettuarsi in tempi brevi”. In data 3 settembre – dice ancora l’assessore Scaletti – il direttore della direzione ambiente Pietro Rubellini, a seguito della mozione approvata dal consiglio comunale, ha provveduto a emanare un ordine di servizio rivolto ai tecnici che si occupano di abbattimenti delle alberature, nel quale si danno precise disposizioni in merito all’informazione ai cittadini sui piani di abbattimento, sia dei privati, sia dell’Amministrazione Comunale che devono essere affissi all’Albo Pretorio per almeno 30 giorni.

Da questa procedura sono escluse tutte le alberature che vengono abbattute in regime di ‘somma urgenza’ in considerazione della loro pericolosità per la pubblica incolumità. Sono esclusi comunque i progetti che sono stati approvati precedentemente all’emissione dell’ordine di servizio”. (fd)

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