La ''grande opera'' da realizzare è la sicurezza per chi lavora e viaggia

Un appello lanciato da esponenti politici, docenti universitari e semplici cittadini perché le risorse previste per l'alta velocità siano invece impiegate per aumentare la sicurezza di chi, tutti i giorni, lavora e viaggia sui treni.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 luglio 2009 19:52
La ''grande opera'' da realizzare è la sicurezza per chi lavora e viaggia

Di seguito il testo dell'appello rivolto ai ministri del Tesoro e dell'Economia, dei Trasporti e Infrastrutture, ai Presidenti di Regione Toscana e Provincia di Firenze, al Sindaco di Firenze. Abbiamo ancora negli occhi le immagini del disastro di Viareggio e nel cuore il dolore per tanta sofferenza scaturitane. Questa sciagura non è giunta improvvisa: ben tre incidenti simili erano avvenuti nel mese precedente l'esplosione della cisterna di gpl, tutti in Toscana. Non si può parlare di caso, ma di accettazione di livelli di rischio troppo alti.

Crediamo che la causa di questa tragedia non sia solo la fatalità, ma che ci sia anche la responsabilità di chi, in questi anni, ha perseguito una politica dei trasporti profondamente sbagliata. Aver privilegiato la scelta di grandi infrastrutture, spesso dalla dubbia utilità, con costi spropositati e con impatti ambientali insostenibili. Aver sistematicamente ridotto la manutenzione sulle linee e nel parco veicoli per ragioni di bilancio. Non aver adeguato i locomotori e le linee tradizionali - quelle non ad “alta velocità” - alle norme di sicurezza più alte.

Aver abbandonato il traffico locale in condizioni sempre più precarie. Aver ridotto in maniera esasperata il numero dei ferrovieri, averne ridotto le squadre di lavoro, aver desertificato intere linee in cui le stazioni sono desolatamente e pericolosamente vuote. Aver compresso e vanificato, fin quasi ad azzerarle, le caratteristiche di sicurezza di materiali e infrastrutture. Per questo chiediamo che sia abbandonata questa politica vecchia e si ricominci a rilanciare la funzione delle Ferrovie dello Stato come garante della mobilità pubblica, non come strumento di interessi economici.

Un primo segno di questo cambiamento potrebbe essere la riassunzione del macchinista Dante De Angelis, reo di aver fatto il proprio dovere di “responsabile della sicurezza”; reo cioè di aver denunciato carenze nella sicurezza dei treni. Un altro importante segno che chiediamo è che si inizi a dirottare la mole enorme di risorse destinate alle “grandi opere” verso tutta le rete dei trasporti, in modo che i benefici della moderna tecnologia non vadano solo a poche migliaia di viaggiatori tra le grandi città, ma ai milioni di cittadini che ogni giorno hanno bisogno di muoversi in sicurezza per lavoro, per studio, per diletto.

Proprio da Firenze può arrivare un grande segnale di svolta con l'abbandono dell'inutile, dannoso e costosissimo progetto di sottoattraversamento Av per realizzare più comode e confortevoli soluzioni di superficie. Promotori: Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze, Gruppo Tecnico Dipartimento Urbanistica Università degli Studi di Firenze, Rete Toscana dei Comitati per la Difesa del Territorio, Italia Nostra, Perunaltracittà, Prc segreteria provinciale Firenze, Associazione per una Sinistra Unita e Plurale di Firenze, Comitato Cittadini per Firenze, Lista Firenze 5 Stelle, Sdl, CubTrasporti.

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