Scontri in Birmania: 9 morti e appelli dal mondo
Domani sit-in di solidarietà in piazza dei Ciompi a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 settembre 2007 18:47
Scontri in Birmania: 9 morti e appelli dal mondo<BR>Domani sit-in di solidarietà in piazza dei Ciompi a Firenze

Firenze, 28 settembre 2007 - Si aggrava la situazione in Birmania. Truppe dell'Esercito regolare birmano stanno dirigendosi verso la vecchia capitale Yangon. Il cuore della principale citta' dell'ex Birmania e' virtualmente blindato, e in giornata appariva come paralizzato. L'Esercito non ha abbastanza uomini per estendere la caccia agli oppositori. Mentre in Birmania Internet viene oscurato dal regime, nel resto del mondo siti e blog si tingono di rosso in segno di solidarietà al popolo birmano.

La crisi approda davanti al Consiglio per i diritti umani dell'Onu. Il ministro degli Esteri Massimo D’Alema e il segretario di Stato di Washington Condoleezza Rice hanno trovato piena intesa sulla crisi.
Come a Roma e a Milano, Arci Firenze chiede una mobilitazione di solidarietà a cittadini, sindacati e forze politiche di Firenze, e dà appuntamento domani, sabato 29 settembre, alle 17,00 presso la Loggia del Pesce in piazza dei Ciompi. Arci Firenze distruibuirà nastri rossi e invita a portare con sé un indumento, uno straccio, un fazzoletto rossi per testimoniare simbolicamente la propria vicinanza alla protesta nonviolenta.
“La tutela dei diritti fondamentali, propri di una democrazia compiuta, vengono calpestati in Birmania da una dittatura che solo le moderne tecniche della comunicazione è riuscita a fare conoscere al mondo intero”.

Il Presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini, esprime tutta la sua solidarietà e vicinanza ai manifestanti che ancora oggi sfilano per le strade di Rangoon “rivendicando diritti fondamentali e inalienabili”. “La Toscana, terra dei diritti civili, non può che essere vicina al popolo birmano e alla sua battaglia di libertà e democrazia e sollecita ogni azione che possa contribuire ad iniziative di solidarietà e sostegno”. “È sconfortante – aggiunge Nencini - che tutto ciò avvenga sotto gli occhi e durante una sessione dell’Onu dedicata al tentativo di abolire la pena di morte a tutela del diritto alla vita e nel contempo non si sia in grado di prendere delle posizioni molto più decise, ancorché necessarie, di quelle già adottate”.

Una bandiera color vermiglio – come la veste dei monaci birmani - sventola sulla facciata del palazzo comunale. È la testimonianza di solidarietà che Sesto Fiorentino esprime al coraggioso popolo del Myanmar, ex Birmania, ai monaci e al premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi che stanno lottando contro la repressione della giunta militare. L’iniziativa è stata decisa dal sindaco Gianni Gianassi e segue lo spirito di un ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale nella seduta di ieri.

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