Stazione di servizio Agip di Grecciano: impianto esemplare per l'idrogeno, ma ad un anno dalla sua inaugurazione consente il rifornimento solo a metà delle auto alimentate a metano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 agosto 2007 14:38
Stazione di servizio Agip di Grecciano: impianto esemplare per l'idrogeno, ma ad un anno dalla sua inaugurazione consente il rifornimento solo a metà delle auto alimentate a metano

“Un impianto esemplare, il primo in Italia" così un anno fa Claudio Martini, in occasione dell’inaugurazione della stazione di servizio Agip di Grecciano, sulla superstrada Firenze-Pisa-Livorno. La stazione “Multienergy” Agip, realizzata dalla Divisione Refining & Marketing dell’Eni, faceva parte dei progetti che la Regione ha finanziato in misura del 25% (con i Fondi Docup Obiettivo 2000-2006). L’H2 viene ottenuto – e poi stoccato - con le fonti di energia rinnovabile installate da tempo nella stazione, cioè i pannelli fotovoltaici da 20 Kw, montati sopra la pensilina, e le tre pale eoliche da 20 Kw ciascuna che si trovano sul lato interno dell’area.

"Importante la spinta che la stazione dell’Agip offre per una qualificazione ecologica dei mezzi di trasporto. Ora si tratta di superare le attuali barriere e potenziare la domanda di veicoli che utilizzino carburanti a emissioni zero” concludeva nel luglio 2006 il il presidente della Regione Toscana.
Ma come funziona a distanza di un anno la stazione che eroga vari tipi di carburante a basso impatto ambientale? Nove da Firenze ci è passato nei giorni scorsi e ha scoperto che alla pompa di rifornimento del Metano non possono accostarsi circa la metà delle vetture alimentate bifuel.

Manca infatti un pezzo di raccordo che serve alle vetture straniere (di fabbricazione francese, o tedesca) per ricevere il gas compresso. Il risultato è che si possono approvvigionare soltanto le automobili con impianto prodotto in Italia. Alla domanda sul perché la stazione di servizio non fosse dotata di un così elementare accessorio (il cui costo ammonta a 300 euro) gli operatori hanno risposto che a differenza degli altri, questo è un impianto in economia e non in appalto. La direzione dell'Agip, in un anno, non è ancora riuscita a fornire il pezzo richiesto.
Evidentemente all'ENI si sono preoccupati prima di tutto dei redditizzi i contributi regionali per l'avviamento dell'impianto, piuttosto che della sua efficienza operativa.

Tanto i consumatori, se non fanno un pieno di metano da € 10,00, sono costretti a rifornirsi della ben più preziosa benzina Agip Blu Super.

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