Difesa civica: 1800 istanze aperte, 1796 pratiche chiuse, 2226 casi tutt’ora in corso all’Ufficio regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2007 19:40
Difesa civica: 1800 istanze aperte, 1796 pratiche chiuse, 2226 casi tutt’ora in corso all’Ufficio regionale

FIRENZE – Una crescita continua, percentuali di apertura e chiusura pratiche costantemente alte e un radicamento della Difesa civica locale sempre più diffuso e omogeneo. Questi i dati principali resi noti dal Difensore civico regionale, Giorgio Morales, nel corso della conferenza stampa di presentazione della relazione annuale per l’anno 2006. Nel corso dell’incontro, particolare attenzione è stata dedicata ai servizi pubblici “per i quali – ha ricordato Morales – a fine anno abbiamo dato le pagelle con voti prevalentemente insufficienti”.

In questo senso il Difensore civico ha speso apprezzamenti sull’iniziativa della Giunta regionale di presentare, per la conciliazione, una ipotesi di proposta di legge sulla materia. “Al riguardo – ha sottolineato Morales – appare importante l’orientamento ad aggregare quanto più possibile le società che gestiscono i servizi, sia per una riduzione del loro numero e dei relativi costi, sia per migliorarne l’efficienza”.
Per il Difensore civico è inoltre “indispensabile” cambiare il rapporto con gli utenti che spesso è del “tutto insoddisfacente”.

Al riguardo, l’ufficio regionale “dovrebbe assumere la funzione di Garante dell’utente, funzione che di fatto già svolgiamo, ma che dovrebbe essere sviluppata con più incisivi poteri”. Proseguendo nella sua presentazione, Morales ha “confermato la tendenza alla crescita della Difesa civica in Toscana già messa in evidenza nel biennio 2004/2005 con un incremento di attività dell’ottanta per cento in tre anni”. Dati alla mano, ad oggi la popolazione toscana che fruisce direttamente della tutela non giurisdizionale “sfiora il 70 per cento anche se quattro capoluoghi di provincia sono tutt’ora sprovvisti di Difensore civico”.

“Di fatto – ha comunque fatto notare Morales nel corso della conferenza stampa – anche in assenza di una norma statale che lo stabilisca, il resto degli abitanti della regione possono avvalersi della Difesa civica provinciale o regionale in base al principio di sussidiarietà”.
Evidenziato, anche il “continuo diffondersi” della rete della Difesa civica locale che “opera come un sistema integrato al servizio dei cittadini”. Ricordata, in questo senso, la recente istituzione del difensore civico del Circondario Empolese – Valdelsa, definita da Morales una “novità importante sia per l’ampiezza del territorio e del numero dei Comuni interessati, sia per la corretta tendenza ad una gestione associata dell’Istituto”.

Sul fronte del monitoraggio dell’attività, il Difensore civico ha informato che per quanto concerne quella regionale, il controllo è “completo e sistematico. Difficoltà di ordine pratico dovute alla mancanza di un minimo di strutture disponibili, specie in comuni di piccole dimensioni, rallentano invece quello relativo all’attività della Difesa civica locale”.
Ricordate, anche le “frequenti” riunioni della Conferenza regionale della Difesa civica: “ci riuniamo in media sei volte l’anno.

Sono occasioni preziose per rinsaldare la reciproca collaborazione, confrontare le rispettive esperienze e discutere specifiche problematiche anche prevedendo motivate risoluzioni verso le autorità competenti”. A livello nazionale, Morales ha ripercorso il lavoro della Conferenza dei Difensori civici regionali e delle Province autonome: “la mancanza di una legge statale rende ancora troppo debole la nostra attività. L’Istituto è scarsamente conosciuto e insufficientemente utilizzato. In questo senso, a livello europeo, l’Italia può essere considerata una anomalia.

Non abbiamo un Difensore civico nazionale quando tra i requisiti per l’ingresso nell’Unione vi è anche quello dell’istituzione di questo organo. Consapevoli del deficit, nel 2006 abbiamo messo a punto una proposta di legge quadro sulla Difesa civica. Il documento (n. 1876 ndr), presentato alla Camera dagli onorevoli Migliori, Spini e altri, è attualmente fermo”.
Nonostante le “perduranti debolezze”, Morales ha precisato che la Difesa civica in Toscana rappresenta una “significativa anche se non risolutiva accezione”.

“Il sostegno degli organi regionali, l’impegno professionalmente competente e fortemente motivato del personale, seppur ancora insufficiente numericamente, una strategia di comunicazione recentemente culminata nella la cerimonia inaugurale dell’Anno civico in Toscana, rendono la nostra regione modello e vanto per tutto il Paese”. Nel corso della conferenza stampa, il presidente del Consiglio regionale, Riccardo Nencini, ha anticipato una “proposta di lavoro” fatta propria dall’Ufficio di presidenza appena la settimana scorsa.

Al centro del documento, l’intenzione di dare “nuovi poteri” all’ufficio di tutela non giurisdizionale. “Si tratta – ha detto Nencini – di una modifica della legge regionale esistente, dedicata ai servizi pubblici, che mira a rafforzare i poteri dell’Istituto e conferire al Difensore civico il ruolo di garante operativo. Questo – ha detto il presidente – significa raggiungere una tutela effettiva dei diritti degli utenti”. In questo senso, Nencini ha infatti evidenziato che l’intervento diretto dell’ufficio regionale, può avere un “peso maggiore” rispetto alla singola iniziativa del cittadino.

Ampio spazio è stato quindi dedicato al settore della Sanità. In particolare Morales ha affrontato la problematica relativa all’applicazione del “rimborso di € 25 a favore di quei pazienti che non fruiscono, entro certi termini, di determinate prestazioni”. Il Difensore civico ha infatti ricordato che delibere di Giunta prevedono un “risarcimento economico” se si supera il termine di 15 giorni nell’erogazione della prima vista specialistica tra le sette individuate (cardiologia, ginecologica, oculistica, neurologica, dermatologica, ortopedica, otorino-laringoiatrica).

Il termine sale invece a trenta giorni, ma con lo stesso importo, nel caso di esami specialistici tra i quali radiografie ed ecografie. “Appena la settimana scorsa – ha ricordato Morales - abbiamo aperto un fascicolo d’ufficio per le lunghe liste di attesa che si sono venute a creare nell’azienda n.1 di Carrara. Da lì ci siamo accorti che numerose aziende sanitarie hanno chiesto proroghe alle suddette delibere per ‘rilevate criticità organizzative interne’. Non solo, analizzando altri casi, abbiamo scoperto che i cittadini non sono informati della possibilità di questi rimborsi.

Ci stiamo attivando perché la comunicazione sia ampia e agli utenti siano riconosciuti i propri diritti”.

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