Firenze Fiera: il salone del mobile a rischio
Martini: 'Ad aprile soluzione e Cda a 5 membri'

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 febbraio 2007 13:39
Firenze Fiera: il salone del mobile a rischio<BR>Martini: 'Ad aprile soluzione e Cda a 5 membri'

Firenze, 27 febbraio 2007- Catastrofici gli esiti della crisi di Firenze Fiera, la società che gestiste il Palazzo dei Congressi e la Fortezza da Basso. La Btc 2007 si terrà alla Fiera di Roma. Oltre alla 71° edizione della mostra internazionale dell’artigianato (per altro già gravemente penalizzata da un inopportuno cambio di data che si sta traducendo in una perdita d’adesioni ad oggi vicina al 50%) idem, passivi di bilancio che si accumulano di anno in anno (12 i milioni di euro bruciati in soli 5 anni).


"E’ troppo, se la magistratura non disporrà il dissequestro dei padiglioni della Fortezza da Basso smetteremo di lavorare all’organizzazione di Art (già predisposte un’area esposizione-eventi al femminile nello Spadolini ed una sezione con la Fondazione di Firenze per l’Artigianato Artistico) e cesseremo la promozione della mostra tra i nostri associati. Un atto forte, ma di assoluto rispetto per un comparto beffato e trascurato da Firenze Fiera ed mal rappresentato in sede di cda dal consigliere (non in quota Confartigianto) che esprime l’artigianato”.

Lapidarie le dichiarazioni di Antonio Catanese, Presidente di Confartigianato Imprese Firenze, a tre giorni dall’apertura di un Salone del Mobile che rischia di non aver luogo per il sequestro degli spazi espositivi della Fortezza.
“Ma il salone è solo la punta dell’iceberg di una gestione manageriale scellerata di cui anche il mondo politico-istituzionale locale è responsabile: soci come Regione (31,65% quote), Camera di Commercio di Firenze (28,48%) e Comune di Firenze (9,17%) non possono non aver partecipato, direttamente o indirettamente, allo scempio del polo fieristico-congressuale” prosegue Catanese.
Per l’associazione fiorentina, da sempre contraria alla politica imprenditoriale di Firenze Fiera (e da sempre esclusa da un Cda che conta 16 consiglieri) è terminato il tempo della fiducia (per altro riaccordata di recente con la ricapitalizzazione) ed occorre ormai un drastico cambio di rotta.

Per gli eventi a forte valenza artigiana oggi appannaggio di Firenze Fiera ripropone così un progetto di “vecchia” data (giugno 2006): la gestione esclusiva delle associazioni di categoria artigiane quanto a contenuti ed organizzazione, affidando alla Fondazione la cura degli appuntamenti culturali, ad Artex la conduzione operativa e a Firenze Fiera l’amministrazione di spazi espositivi e servizi collegati.
“Per gli altri eventi, ammesso che ancora non siano migrati altrove come la Btc - prosegue Catanese – è certo che l’organizzazione debba essere affidata ad una struttura competente e competitiva nel settore che segua strategie imprenditoriali e non anacronistiche logiche politiche”.

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