Fiat di viale Belfiore: è la falda acquifera a bloccare il progetto della Baldassini-Tognozzi-Pontello Spa?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 dicembre 2006 23:27
Fiat di viale Belfiore: è la falda acquifera a bloccare il progetto della Baldassini-Tognozzi-Pontello Spa?

Non è la prima volta che il sottosuolo di Firenze “rema contro”. È già successo al parcheggio sotterraneo di Piazza Ghiberti (ridotto da quattro a due piani a causa di una impenetrabile roccia) e al parcheggio della Fortezza (una falda acquifera anche lì). La È già successo al parcheggio sotterraneo di Piazza Ghiberti (ridotto da quattro a due piani a causa di una fetentissima e impenetrabile roccia) e al parcheggio della Fortezza (maledizione, una falda acquifera anche lì). Così la Baldassini-Tognozzi-Pontello Spa ha presentato modifiche al progetto, che però non devono essere piaciute granché all’autore originario, l’architetto francese Jean Nouvel.

Adesso l’assessore Gianni Biagi propone un incontro con l'architetto Nouvel e Riccardo Fusi, patron dell'impresa edile.
"Mentre qualsiasi altro cittadino avrebbe presentato la variante e avrebbe aspettato -comentano in un documento i Comitati dei Cittadini di Firenze- Fusi si rivolge al Comune con il suo perentorio no variante, no party. Gli imprenditori ormai sembrano usare ad arte grandi nomi dell’architettura nazionale e internazionale per coprire discutibili operazioni immobiliari.

Il nome del grande architetto è il mezzo per ottenere le autorizzazioni e le licenze; dopo le iniziative promozionali e propagandistiche dei bei concorsi e delle relative mostre realizzate con il fattivo e determinante appoggio degli amministratori comunali, si liquidano i progettisti e si procede con le varianti che mortificano il progetto originariamente approvato. In questo la Baldassini-Tognozzi-Pontello è del resto recidiva in quanto, come è noto, anche nella vergognosa vicenda del progetto del parcheggio della Fortezza ha, in corso d’opera, licenziato lo studio Hydea cui era stato affidato il progetto, realizzando un’opera poi profondamente diversa da quella approvata all’inizio del procedimento".

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