Arezzo Wave cambia sede: Firenze offre la sua ospitalità al Festival?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 ottobre 2006 21:18
Arezzo Wave cambia sede: Firenze offre la sua ospitalità al Festival?

Dopo il servizio della trasmissione televisiva "Le Iene", che ha mostrato lo spaccio di droghe durante il festival Arezzo Wave, e dopo il polverone avanzato da alcuni punizionisti seguaci del far danno e sostenitori dell'attuale legge Fini-Giovanardi, l'epilogo era stato un po' scontato. Arezzo Wave, il festival rock arrivato quest'anno alla ventesima edizione, non potrà più svolgersi ad Arezzo. La clamorosa decisione per motivi di droga. Il patron di Arezzo Wave Mauro Valenti ha ribadito oggi l’intenzione di trovare una sede diversa per il festival a partire dall’edizione 2007.

Valenti, dice di essersi sentito abbandonato, perche' alle critiche di una parte politica della sua citta' che l'attaccava, non ha avuto difesa da quella parte che credeva a lui favorevole, e la questione dello spaccio sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il suo bicchiere.
“Sognando tutta un’altra musica” era lo slogan programmato per il nuovo concorso Arezzo Wave Band 2007. A giudicare dagli interventi di questi giorni su Arezzo Wave, alcuni hanno scoperto l’acqua calda.

Tramite l’interrogazione del deputato toscano di Alleanza Nazionale Riccardo Migliori, il caso Arezzo Wave sollevato da un servizio delle Iene approderà in Parlamento, dopo le interrogazioni in Consiglio Comunale sulla vicenda.
"La citta' di Arezzo e' anche sede di uno dei piu' importanti mercati periodici dell'antiquariato -commenta Vincenzo Donvito, presidente Aduc- se venissero a scoprire che tra i banchi dei venditori ci sia fa di spinelli e si tira cocaina (qualcuno puo' dire che cio' non accada? Si faccia avanti...), che fanno, chiudono il mercato? E cosi' avanti con una ridda di esempi su situazioni in cui mai alcuno si sognerebbe di spostare una lucrosa e onorabile attivita' economica.

Cosa e' successo allora con Arezzo Wave? Di preciso non lo sappiamo, ma probabilmente e' un business un po' anomalo per una citta' molto conservatrice come Arezzo (poco importa il colore politico della conservazione) e il binomio rock-droga fa molto piu' effetto che non antiquariato-droga: su questo i bigotti, in nome della loro ideologia si scatenano e travolgono tutto, anche il piatto in cui mangiano".
"La vicenda del Festival di Arezzo Wave e del servizio della trasmissione 'Le Iene' è stata finora un brutto caso di strumentalizzazione politica che invece che aprire gli occhi sul fallimento delle politiche sulla droga fin qui adottate ha riproposto una logica proibizionista che pretenderebbe di risolvere i problemi con la galera per le persone e con la chiusura per le manifestazioni pubbliche -dichiara Antonio Bacchi, coordinatore regionale della Rosa nel Pugno e membro della Direzione nazionale di Radicali Italiani- Saremmo curiosi di sapere da quegli esponenti del centrodestra che non stanno facendo che urlare 'chiusura, chiusura, chiusura', se anche per il servizio delle Iene sulla droga in Parlamento pensano ad un'analoga risposta.

Battute a parte, dispiace che nonostante tutto non si possa aprire un serio dibattito su possibili interventi di regolamentazione di un fenomeno che c'è e che le proibizioni non riescono ad affrontare positivamente. Questo anche in ambito regionale, andando avanti con la proposta d'istituzione delle 'stanze del buco' e con politiche di somministrazione controllata delle sostanze. Dispiace, su un altro piano, che ne vada di mezzo uno dei più importanti appuntamenti musicali di tutta Italia. Firenze offra subito ospitalità al 'Love Festival' e consenta così alla manifestazione musicale di non chiudere i battenti e neppure di doversi trovare costretta ad abbandonare la Toscana".

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