Tra referendum sul federalismo e ICI, quali problemi per i bilanci di comuni e province?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 giugno 2006 19:08
Tra referendum sul federalismo e ICI, quali problemi per i bilanci di comuni e province?

Firenze, 27 giugno 2006- I bilanci degli enti locali, in Toscana, presentano oggi due elementi di forte criticità: un basso livello dei trasferimenti statali e, al tempo stesso, una bassa libertà di manovra sulle scelte di bilancio. In Toscana, il progressivo calo delle risorse statali è stato in parte bilanciato da crescenti trasferimenti regionali. I Comuni, che si sono sforzati di contenere la spesa, soprattutto quella in c/capitale, oggi sono destinatari di ben il 40% delle risorse regionali trasferite.

Una diminuzione del 9%, in valori reali, dei trasferimenti, ed un calo delle entrate in c/capitale e da indebitamento hanno reso indispensabile un’autonomia finanziaria crescente per tutti i Comuni della nostra regione, con un incremento dei proventi dei servizi. Il peso dell’ICI (58% delle entrate tributarie, corrispondente a 880 milioni di €) si è sostanzialmente assestato, così come quello dell’addizionale IRPEF (quasi 8%, pari a 119 milioni di €) in seguito al blocco in vigore dal 2004; la TARSU (24%, ossia 367 milioni di €) non ha ancora perso terreno, visto che il passaggio a tariffa è abbastanza lento.

Gli effetti redistributivi di questi tributi locali oggi sono modesti, ma non trascurabili; l’ammontare medio pagato da una famiglia toscana al proprio Comune, a titolo di ICI (299 €), addizionale IRPEF (81 €), TARSU o TIA (225 €), è stimabile nell’ordine di 605 € annui, per un’incidenza sul reddito pari all’1,7%. La finanza delle Province toscane appare complessivamente in buona salute. Non hanno perso risorse finanziarie grazie soprattutto ai trasferimenti regionali (23% delle entrate totali, ossia 326 milioni di €), e possono contare su imposte sufficientemente elastiche rispetto al reddito (imposta RCA, imposta di trascrizione addizionale all’energia elettrica).

Tutto ciò ha consentito loro di investire, tanto che registrano impegni di spesa in conto capitale ormai equiparabili a quelli correnti (48% in spesa corrente e 43% in spesa c/capitale). Le Comunità Montane toscane, hanno diminuito la spesa corrente con un -2% rispetto al 2003 (72 milioni di €) e potenziato gli investimenti (71 milioni di €, +30%), soprattutto nel campo del turismo, il che ha comportato, a fronte di una sostanziale invarianza delle entrate extra-tributarie e dei trasferimenti regionali, un maggiore ricorso all’indebitamento.

Ben 18 Comunità su 20 che hanno attivato gestioni associate su un numero sempre crescente di servizi, sfruttando i contributi regionali che hanno dato un notevole impulso a questo fenomeno.

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