Siglato questa mattina un accordo per il sostegno al settore avicolo in Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 febbraio 2006 18:38
Siglato questa mattina un accordo per il sostegno al settore avicolo in Toscana

Firenze, 15 febbraio 2006- Siglato questa mattina, presso l’assessorato al lavoro della Regione, l’accordo finalizzato all’attivazione degli ammortizzatori sociali nei settori industria, artigianato, agricoltura e servizi. Si tratta di un’intesa preliminare fra la Regione, la direzione regionale del lavoro, i rappresentanti dei produttori, allevatori, trasformatori e sindacati dei lavoratori, utile ad attivare le procedure previste dalla legge 266/05 e cioè per la concessione in deroga della cassa integrazione guadagni straordinaria o della disoccupazione agricola speciale, ai soggetti della filiera avicola regionale.
Il trattamento di disoccupazione agricola speciale potrà essere erogato dai 1 ottobre 2005 al 31 dicembre 2006 ai dipendenti delle aziende agricole (avventizi, operai, ecc) a tempo sia determinato che indeterminato per un periodo anche non continuativo, non superiore a 180 giorni annui, eventualmente rinnovabili.

L’accordo previene il tavolo ministeriale del 23 febbraio prossimo quando in sede nazionale verranno decise le quote da distribuire alle varie regioni.
«Un accordo importante questo – afferma Alessandro Del Carlo della presidenza Cia Toscana – anche se parziale dato che restano aperte ancora tutte le questioni del mercato che la psicosi ha determinato fra i consumatori e che dovranno essere affrontate con azioni mirate verso l’attivazione dei sistemi della certificazione, della provenienza, della qualità della filiera toscana».
Secondo un’indagine della Cia Toscana infatti 8 cittadini su 10 non acquistano più pollo.

Il dato rispecchia quello nazionale per cui l’83% della popolazione ha smesso di mangiare pollame e derivati. L’indagine a carattere regionale dimostra un crollo delle vendite (circa il 70%) con un conseguente rischio per gli allevatori del settore che dall’ottobre scorso a oggi hanno perso in Toscana una grossa quota di mercato che va a contribuire agli oltre 650 milioni di euro di perdita in Italia.
«I consumatori devono riacquistare fiducia – afferma il Presidente della Cia Toscana, Giordano Pascucci – perché i nostri prodotti sono sicuri e in larga parte garantiti da etichette d’origine».
La Cia Toscana assicura una serie di interventi concreti a sostegno dei tanti produttori che in questi mesi hanno subito ingenti danni in particolare nei confronti di quelle aziende rurali o biologiche che rischiano maggiormente la chiusura per l’”effetto psicosi” e quindi per la paralisi delle vendite, ma anche per i maggiori investimenti richiesti dalle nuove normative sui controlli previste dalle ordinanze del ministero della Salute.

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