Firenze Fiera, Massimo Pieri e Marco Stella (FI): L'amministratore delegato Bruschini si dimetta

Redazione Nove da Firenze
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08 febbraio 2006 15:20
Firenze Fiera, Massimo Pieri e Marco Stella (FI): L'amministratore delegato Bruschini si dimetta

Una interrogazione «sull'assunzione a Firenze Fiera della fidanzata del figlio dell'amministratore delegato, Alberto Bruschini» è stata presentata dai consiglieri di Forza Italia Massimo Pieri e Marco Stella. «Bruschini - sottolineano i due esponenti del centrodestra - ha motivato la scelta dicendo: "avevamo necessità di impiantare il controllo di gestione ed è stato fatto il nome della ragazza". Si tratta di una laureata in economia di 24 anni, già capufficio di Cariprato, che ha generosamente lasciato la certezza del posto di lavoro nella banca pratese, per l'incerta avventura in una società, Firenze Fiera, che negli ultimi 6 anni ha accumulato perdite per 11 milioni di euro, e che nel solo 2004, dopo l'avvento di Bruschini ha chiuso il bilancio con un'ulteriore perdita di 2.011.976 euro.

C'era veramente bisogno di una laureata, dall'eccellente curriculum, con tanto di maturata esperienza, per insegnare i principi del controllo di gestione e tentare di arginare così la voragine dei conti societari? E ci chiediamo: il controllo di gestione prima non esisteva? E se si, a chi era affidato?» «Secondo il piano industriale presentato da Bruschini e già bocciato dai soci pubblici - hanno aggiunto Pieri e Stella - Firenze Fiera deve puntare prevalentemente sui piccoli congressi, e non sugli eventi importanti.

Si tratta di una strategia miope e improduttiva per la società, che sminuisce il ruolo di Firenze. In questo modo, peraltro, la società farebbe concorrenza ai piccoli operatori privati che da anni operano in questo settore. Il piano industriale non fa cenno ai problemi infrastrutturali, non mette fra le priorità un rilancio serio e la costruzione del nuovo auditorium per rispondere alle sfide future. Meglio sarebbe portare i libri in tribunale e chiudere tutto. Se la capacità di Bruschini è quella di fare un piano industriale, farselo bocciare alla prima occasione e poi ripresentare al consiglio di amministrazione delle osservazioni al piano che lui stesso ha redatto che bisogno c'è di una figura come la sua? Chi ha gli dato fiducia ha bocciato il suo lavoro: Bruschini ne prenda atto e si dimetta».

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