I vincitori del Festival dei Popoli 2004

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 dicembre 2004 00:28
I vincitori del Festival dei Popoli 2004

Si è conclusa venerdì 3 dicembre 2004 la 45esima edizione del Festival dei Popoli – in scena a Firenze dal 26 novembre – con la premiazione delle due sezioni in gara, quella italiana e quella internazionale.

Per il Concorso Internazionale la giuria – composta da José Maria Berzosa (Spagna), Alina Marazzi (Italia, regista documentarista) ed Allan Berg Nielsen (Danimarca, critico e scrittore) - ha assegnato il premio di 5.000 euro per il miglior documentario di questa edizione del Festival al film ‘V Temnote’ del russo Sergey Dvortsevoy.

“Un piccolo capolavoro di poesia cinematografica – recita la motivazione – prezioso esempio di intensa semplicità ottenuta tramite un approccio artistico delicato ed articolato nel tempo”.

Per il Concorso Italiano invece la giuria – composta dai giornalisti cinematografici Stefano Masi (Rai News 24), Franco Dassisti (Agr) e Dario Zonta (l’Unità) – ha scelto e premiato con i 2.500 euro destinati al miglior documentario italiano a ‘Quaranta Giorni’ di Emma Rossi Landi.

“Per la capacità di narrare le relazioni fra due popoli con la giusta distanza dall’oggetto del racconto – questo il giudizio espresso sul film – pur riuscendo ad emozionare lo spettatore. Il tutto facendo emergere le caratteristiche positive e negative della famiglia italiana del terzo millennio”.

La giuria italiana ha poi conferito una menziona speciale a ‘Na sciurnata longa’ di Anna Bianco, “Per la capacità di restituire in soli diciotto minuti la semplicità della vita quotidiana, ma anche la profondità dell’universo interiore, del pianeta anziani”.

Assegnata inoltre la targa “Gian Paolo Paoli” per il miglior film etno antropologico al film ‘The Liberace of Baghdad’ di Sean McAllister.

“Un’opera che utilizza l’approccio classico del ‘Direct Cinema’ per condurre uno studio sul campo, sulla sopravvivenza dell’essere umano in una zona di guerra grazie all’arte, la relazione ed il coraggio presentati in una continuità narrativa che si sviluppa in un crescendo di tensione”.

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