Consiglio comunale straordinario sull'università

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 ottobre 2004 00:03
Consiglio comunale straordinario sull'università

Lo chiede la consigliera della Margherita Rosa Maria Di Giorgi. «Il prossimo 1 novembre il nostro ateneo compie 80 anni - ha ricordato la Rosa Maria Di Giorgi - Firenze, grazie alla sua università, può contare su un prestigio enorme e su un capitale umano di straordinaria potenzialità. Questa occasione potrò essere non solo un modo per festeggiare questa importante ricorrenza, quanto per valorizzare e far conoscere meglio l'università al consiglio comunale che è il cuore di Firenze. In questi giorni si svolge, presso l'aula magna, un convegno che ripercorre la storia della nostra università e dei suoi maggiori esponenti che in tutte le discipline l'hanno fatta grande».

«L'ateneo fiorentino - ha aggiunto la consigliera della Margherita - deve essere maggiormente coinvolto nelle iniziative strategiche città. E' importante che il patrimonio delle competenze scientifiche presenti in città venga utilizzato dalla nostre amministrazioni e diventi strumento di sviluppo per tutto il territorio. L'amministrazione comunale deve diventare interlocutore attivo dell'università, cercando di mettere a disposizione le infrastrutture necessarie per il consolidamento e lo sviluppo dei due poli di Sesto e Novoli, dai trasporti al verde pubblico delle aree, ai servizi per gli studenti.

Parlare di tutto questo in consiglio comunale servirà a riportare al centro dell'attenzione tutti i problemi del nostro ateneo». «Ma sarà anche un momento per discutere della riforma Moratti - ha aggiunto Rosa Maria Di Giorgi - la situazione è molto grave: nel nuovo disegno di legge la ricerca scomparirà definitivamente dalle università, finendo mercificata nelle mani dei laboratori di ricerca privati. Con l'introduzione dei contratti a termine di durata massima di otto anni inoltre, si aggiungerà la molla della precarizzazione ai già molti motivi che spingono i migliori ricercatori italiani a cercare impiego all'estero.

Non possiamo rimanere inermi di fronte a una riforma i cui risultati principali sono costituiti da una minore ricerca istituzionale e più precariato per tutti».
«Un consiglio comunale sull'università è essenziale per Firenze». Così il presidente della commissione cultura Dario Nardella commenta la proposta della consigliera della Margherita Rosa Maria Di Giorgi. «Il nostro ateneo è sull'orlo della crisi e dell'immobilismo - ha aggiunto Nardella - come tutte le altre università italiane per le quali, ricordo, che il presidente della conferenza dei rettori, Piero Tosi, ha indicato un fabbisogno di 600 milioni di euro.

Il disegno di legge sullo stato giuridico non risolve i problemi e minaccia il futuro dell' università pubblica, la sua qualità quindi il futuro del nostro paese. Ciò che è più grave è la situazione dei giovani ricercatori per i quali il Ministro Moratti pensa ad una pesante precarizzazione».

Un appello ai professori universitari perché non blocchino le lezioni
Lo lancia il consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli. "Con questo tipo di protesta i docenti creano soltanto danni a chi non ha nessun potere decisionale, cioè gli studenti.

Nell'Ateneo di Firenze ci sono 20mila studenti fuori sede che pagano affitti cari per poter seguire le lezioni. E' ingiusto che non possano frequentare a causa della protesta dei docenti". Donzelli entra poi nel merito della protesta, sottolineando due elementi della riforma universitaria elaborata dal Ministro Letizia Moratti particolarmente contestati: ovvero la presunta precarizzazione dei ricercatori e le modifiche dello status giuridico dei docenti. "Per quanto riguarda i timori dei ricercatori di essere eccessivamente precarizzati, Alleanza Nazionale si sta impegnando per assicurare il 30% di posti in più rispetto agli idonei proprio per i ricercatori.

Inoltre - aggiunge Donzelli - abbiamo chiesto al Ministro Moratti di elevare lo stipendio dei ricercatori a 2mila euro netti mensili. Con queste condizioni il contratto a tempo determinato non è una precarizzazione inutile ma una moltiplicazione di opportunità". Sul secondo aspetto della riforma criticato dai professori universitari, che riguarda le modifiche dello status giuridico dei docenti, Donzelli aggiunge: "Possiamo soltanto vedere con favore nuove norme che possano garantire più trasparenza e più meritocrazia nelle assunzioni e negli avanzamenti di carriera dei docenti.

Chi protesta o è poco informato o vuole soltanto tutelare i privilegi ormai anacronistici di cui gode la casta dei professori". "L'Ateneo di Firenze è nell'occhio del ciclone per alcune indagini sui concorsi universitari. E' emblematico - conclude l'esponente di An - che la protesta trovi proprio a Firenze il centro propulsore della protesta contro la trasparenza e la meritocrazia".

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