Via libera della giunta al progetto di recupero dell'area dell'ex Villa Demidoff

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 settembre 2004 22:58
Via libera della giunta al progetto di recupero dell'area dell'ex Villa Demidoff

Il restauro della Chiesa di San Donato in Polverosa con l'abbattimento degli edifici che si sono aggiunti nel corso degli anni, il risanamento del complesso dell'ex Villa Demidoff, la realizzazione di strutture di interesse collettivo, di abitazioni e di una nuova piazza pedonale. E' quanto prevede il piano di recupero del complesso di Villa Demidoff e della chiesa di San Donato in Polverosa approvato dalla giunta comunale nell'ultima seduta e illustrato oggi dall'assessore all'urbanistica Gianni Biagi e dai progettisti Franco Landini e Alessandra Panunzio.

"Questo piano è il frutto di un lavoro che va avanti da tempo - spiega l'assessore Biagi - e che ha visto la collaborazione tra il Comune, la proprietà (prima la famiglia Benelli adesso le Chiantigiane 3000, una società di operatori immobiliari), la soprintendenza ai beni ambientali e architettonici e l'ormai ex parroco della chiesa Don Bencini. L'obiettivo è recuperare quello che resta della villa costruita dalla famiglia Demidoff a metà dell'ottocento intorno all'antico convento di San Donato in Polverosa.

Ma si tradurrà in una rilevante riqualificazione per l'intera area, con il recupero degli spazi pubblici interni, gli antichi cortili, che saranno quindi fruibili e percorribili dalla cittadinanza". La Villa Demidoff era l'unico esempio di architettura neoclassica a Firenze: i lavori furono commissionati da Nicola Demidoff a Giovan Battista Silvestri che progettò per il principe russo anche una serie di immobili in stile neoclassico distribuiti sull'ampio parco della villa, tra cui l'Odeon, costruzione dedicato ai concerti e tutt'oggi esistente, e un edificio campestre per ricreazione e danze.

La Villa fu pensata come un sontuoso edificio impostato su un corpo di fabbrica centrali ai cui estremi si agganciavano due ali che formavano uno schema ad H. La facciata principale era dominata da un grande timpano, dietro cui compariva la cupola e il portico a tre archi ribassati sorretto da colonne. Il portico immetteva al grande atrio nel quale spiccava lo scenografico scalone di marmo che conduceva al salone da ballo. Nel corso degli anni la villa e il parco circostante hanno subito profonde trasformazioni e quello che resta è ormai inserito in un contesto densamente urbanizzato come quello di Novoli.

Il piano di recupero prevede la liberazione della chiesa dalle costruzioni abusive realizzate nel corso degli anni '50 e che hanno finito per modificarne pesantemente la struttura. E al tempo stesso vuole recuperare il complesso dell'ex Villa con interventi di restauro delle parti storiche e di riorganizzazione funzionale degli spazi. Quindi si tratta di un intervento che vuole da un lato eliminare la situazione di degrado e di scarsa fruibilità dell'area (in tutto 10mila metri quadrati di superficie utile), dall'altro costruire un insieme di edifici e spazi aperti destinati a ospitare funzioni qualificate private e pubbliche che contribuiranno al miglioramento della qualità urbana del quartiere.

In concreto sarà liberato l'edificio storico dalle costruzioni aggiunte abusivamente e mai condonate grazie ad un veto della soprintendenza ai beni ambientali e architettonici, sarà creato sul fronte di via di Novoli una piazza prospiciente all'area dell'ex area Fiat costituendo un sagrato per la chiesa di San Donato e un ingresso all'edificio storico attraverso i varchi esistente nel muro dell'antico convento. Le superfici delle costruzioni abusive saranno recuperate in parte creando un doppio volume al primo piano della Villa, compatibilmente con il rispetto dei vincoli, e in parte realizzando anche un nuovo edificio nel cortile che si affaccia su via Corteccia.

E sempre in questo cortile sarà costruito un parcheggio pertinenziale interrato di due piani. Per quanto riguarda le funzioni, il piano prevede l'eliminazione delle attività produttive a vantaggio di alloggi (circa 3mila metri quadrati), uffici (circa 6mila metri quadrati) e qualche negozio di vicinato. Saranno circa 4.500 i metri quadrati destinati a parcheggio (oltre 4mila per il parcheggio pertinenziale interrato cui si aggiungono 19 posti auto in superficie e l'impegno da parte dei privati di realizzare a proprie spese un posteggio pubblico in un'area limitrofa di proprietà comunale) mentre saranno circa 2mila i metri quadrati ceduti dalla proprietà al Comune e destinati ad uso pubblico: la nuova piazza su via di Novoli si estenderà per oltre 700 metri quadrati.

Prevista inoltre la cessione gratuita dell'area sull'argine destro del Mugnone già adibita a collegamento pedociclabile verso via di Novoli.
Il piano di recupero adesso dovrà essere esaminato dalle commissioni consiliari e dal consiglio comunale dopo di che inizieranno le procedure per il rilascio delle concessioni edilizie. (mf)

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