Piu' trasparenza sull'attivita' delle societa' partecipate e per la loro gestione ed i loro bilanci un "marchio etico"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 settembre 2004 12:01
Piu' trasparenza sull'attivita' delle societa' partecipate e per la loro gestione ed i loro bilanci un

La Casa della Libertà apre la "vertenza controllo". Lo hanno annunciato ieri mattina i capigruppo Paolo Amato (FI), Ricardo Sarra (AN) e Mario Razzanelli (UDC) insieme a Gaia Checcucci, presidente della commissione controllo e Gabriele Toccafondi vicepresidente della commissione bilancio. «Una vertenza che si rende urgente e improcrastinabile - hanno spiegato - anche alla luce di quanto è avvenuto ieri era durante il consiglio comunale quando la maggioranza, guidata dai DS, ha bocciato gli emendamenti proposti dal centrodestra per rafforzare ed estendere il potere di controllo del consiglio comunale alle società partecipate dall'amministrazione comunale, società che impiegano denaro pubblico».

«La cosa più inaccettabile e preoccupante - ha sottolineato Paolo Amato - è il comportamento dei consiglieri della maggioranza, soprattutto DS: in commissione si sono detti favorevoli a questi emendamenti ma in consiglio comunale li hanno affossati dopo l'ordine impartito dall'assessore al bilancio Tea Albini». «Non è finita qui - ha aggiunto Amato - da oggi cominceremo la mobilitazione per garantire un vero controllo, politico, formale contabile e gestionale di società pubbliche come Casa spa, Ataf, Firenze mostre e Firenze fiera.

L'assessore Albini ha detto che questo potere di controllo i consiglieri comunali ce lo hanno già: perché basta chiedere al Sindaco per avere atti, informazioni e valutazioni. Ma perché, allora, il sindaco Domenici non ha ancora risposto alle mie lettere aperte su Firenze mostre e Firenze fiera? Ieri sera il consiglio, grazie alla deriva no global della maggioranza, ha tra l'altro approvato la mozione sulla finanza etica, che invita il Sindaco a scegliere le banche con le quali collaborare "in base anche a principi etici".

Ebbene, noi proponiamo perciò un vero e proprio "marchio etico" per il bilancio e la gestione delle società partecipate. Il Sindaco ci attesti infatti che la gestione e i bilanci delle società partecipate rispondano anche a principi etici di buon governo, correttezza amministrativa e buon uso delle risorse. In modo da assicurare un supplemento di controllo e di garanzia politica». «La maniera con la quale sono stati bocciati i nostri emendamenti - ha rilevato Riccardo Sarra - offende la dignità del consiglio comunale: il capogruppo dei DS ha gridato l'ordine e i consiglieri si sono adeguati.

Anche quelli che, qualche ora prima, avevano approvato gli emendamenti in commissione». Anche Mario Razzanelli definisce «preoccupante il metodo imposto dalla maggioranza. Che tipo di democrazia è questa? Come si può stravolgere decisioni assunte poche ore prima?». «I nostri emendamenti - ha spiegato Gaia Checcucci - avevano due obiettivi: garantire il diritto di accesso agli atti e il controllo di gestione. Quanto al primo volevamo che ciascun consigliere potesse avere accesso a tutti gli atti, nel rispetto delle leggi che disciplinano le società.

Nella passata legislatura si era dimostrato impossibile ottenere anche un estratto del verbale di una società partecipata. Chi afferma che per fare questo basta una semplice richiesta all'assessore competente sbaglia: si confonde fra la società e la gestione in economia. Le partecipate hanno cambiato regime societario e non sono più l'emanazione diretta delle varie amministrazioni comunali». «Quanto alla necessità del controllo di gestione - ha proseguito Gaia Checcucci - rimando a quanto successo in queste ultime settimane: il buco nel bilancio di Ataf lo abbiamo appreso da una società esterna, appositamente pagata per questo.

Con un controllo interno della gestione le cose sarebbero andate diversamente». «E' stata lesa la libertà e l'autonomia dei singoli consiglieri comunali - ha detto Gabriele Toccafondi - che sono stati costretti a rimangiarsi le decisioni prese autonomamente. Da ora in avanti, dopo questa "lezione", i consiglieri di maggioranza saranno costretti a votare comunque contro ogni nostra proposta. Noi, comunque, proseguiremo la nostra battaglia di verifica e controllo di quello che fa il governo della città».

In evidenza