I comitati della Piana denunciano la decisione già presa per l'impianto a Case Passerini
E sui rifiuti si dividono anche i consiglieri di Alleanza nazionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 agosto 2004 15:58
I comitati della Piana denunciano la decisione già presa per l'impianto a Case Passerini<BR>E sui rifiuti si dividono anche i consiglieri di Alleanza nazionale

Tramontata l'ipotesi iniziale di Osmannoro, secondo anticipazioni di stampa la terza fase della valutazione di impatto sanitario in fase di definitiva ultimazione, avrebbe identificato nel sito di Case Passerini la giusta localizzazione per l'impianto cosiddetto di termovalorizzazione. In autunno dovrebbe anche partire una campagna di informazione in grande stile per speigare alle popolazioni locali il perchè della scelta e la non percicolosità dell'impianto. Ma i comitati della Piana ricotrdano che ci sono oltre 14 mila firme di cittadini contrari all'inceneritore e un articolato documento di 56 medici tra cui primari ospedalieri e accademici, che hanno detto no all'impianto.

"Il completamento della VIS da parte dei tecnici ha probabilmente contribuito ad indicare il luogo migliore per realizzare il termovalorizzatore -affermano i consiglieri comunali di An Gaia Checcucci e Nicola Nascosti- Resta però il dubbio sull’effettiva volontà delle maggioranze che governano il territorio di Firenze e area metropolitana di realizzarlo, compiendo quella scelta inevitabile ed indifferibile che, sacrificando le logiche partitiche e di alleanze strategiche (sinistra DS, Rifondazione, Verdi...), veda finalmente perseguito l’interesse economico ed ambientale della collettività.
La Toscana infatti, secondo i dati del Ministero dell’Ambiente, è la regione che produce più rifiuti procapite (676 kg annui) che a Firenze diventano 686 con un incremento esponenziale ogni anno.

Tra smaltimenti nel proprio ambito territoriale di riferimento e quelli fuori Ato, il cittadino si trova a pagare ogni anno il 20% in più di tassa sui rifiuti che va a sommarsi alle eco-tasse da pagare alla Regione. Oltre la spesa economica, poi, c’è il danno ambientale: le discariche producono numerosi agenti inquinanti tra cui la diossina non solo durante la loro attività, ma anche post-mortem, quando, in disuso, vanno gestite per oltre 30 anni con costi economici e di salute non indifferenti (il monitoraggio degli inquinanti è limitato e la possibilità di intervento sugli agenti inquinanti è praticamente nulla).
Abbiamo dunque dei seri dubbi sulla tenuta delle maggioranze delle amministrazioni locali.

Ma se così non è, qual è il vero percorso che l’attuale amministrazione intende percorrere per realizzare l’impianto? Quali procedure ed entro quale cornice giuridica di riferimento verrà realizzato l’impianto? Sarà un project financing?
E il Quadrifoglio, nella sua qualità di gestore del servizio, quale ruolo svolgerà a fronte del futuro impianto?
L’ATO rifiuti cosa ha prodotto fino ad oggi? Qual è esattamente il suo ruolo?
Il percorso di privatizzazione – così tanto decantato, ma ad oggi ancora fumoso – è uno scenario attuale oppure è solo un pour parler? E, laddove venga effettuato, quali sono i tempi?
Che ne è, poi, della fusione con SAFI? Se ancora prevista (ma non ne siamo così certi) che tempi avrà e con quali modalità si svolgerà?
Se il termovalorizzatore da ora in avanti piace anche alla sinistra – e ne siamo contenti noi che non abbiamo mai avuto dubbi sulla necessità della sua realizzazione – allora si affronti quanto prima la questione in tutti i punti che abbiamo elencato: il come, spesso, è importante tanto quanto il se, anche considerato che il quadro normativo di riferimento in materia è in evoluzione ed oggetto di una delega ambientale".
Questo invece il testo della lettera inviata dal consigliere comunale Stefano Alessandri (Alleanza Nazionale) e dal consigliere provinciale Guido Sensi (Alleanza Nazionale) rispettivamente al sindaco Leonardo Domenici e al presidente della Provincia Matteo Renzi:
"Gentile Sindaco, gentile Presidente della Provincia, Stiamo assistendo in questi giorni ad un dibattito sul tema dei rifiuti che vede sostanzialmente emergere due estreme considerazioni: - Raccolta differenziata a tutti i costi come unica strada per risolvere l'emergenza rifiuti - Termovalorizzatore come la salvezza di tutti i mali Per quanto riguarda la programmazione Provinciale appare fondamentale che si faccia chiarezza sulla localizzazione dell'impianto.

Se infatti, la programmazione provinciale colloca il termovalorizzatore all'Osmannoro in località Ponte Maccione, che pur essendo nel comune di Sesto Fiorentino è vicino agli abitati fiorentini di via Pistoiese, la logica lo avrebbe voluto a Case Passerini, in quanto vi è già presente un impianto di selezione, è situato in corrispondenza di un'accesso autostradale, dispone di uno spazio sufficiente. Così, per ovviare a problemi politici con l'Amministrazione Sestese, si era optato a livello di programmazione di localizzarlo sempre in quel Comune ma decentrato verso Firenze.

A sostegno di questa localizzazione, forse, viene deciso di redigere la VIS, salvo poi accorgersi che quest'ultima ha individuato il sito più idoneo proprio nel posto più logico (logico dal punto di vista logistico e strutturale), ossia Case Passerini. Si è forse voluto usare la localizzazione di Ponte Maccione come cavallo di Troia? Delle 135 mila tonnellate annue di rifiuti smaltiti, il futuro termovalorizzatore avrà circa un 30% di scarto che andrà inevitabilmente in discarica.

Siamo sicuri che l'impianto che andremo a costruire non nasca già insufficiente a fronte della produzione dei 5 comuni della piana (facenti parte di Quadrifoglio) che ammonta a 340 mila tonnellate annue? Abbiamo purtroppo già registrato due clamorosi fallimenti negli ultimi anni in tema di smaltimento rifiuti: il gassificatore di Testi e l'attuale impianto di case Passerini che nelle dichiarazioni iniziali avrebbe dovuto smaltire 600 tonnellate al giorno. Dobbiamo prendere piena coscienza che tra tre anni saremo in piena EMERGENZA RIFIUTI e che ogni giorno di ritardo potrebbe avere effetti drammatici.

Purtroppo vediamo emergere sempre più chiaramente un'ingessatura politica dovuta ad interessi localistici e ad una scarsa visione complessiva del problema. Anche della raccolta differenziata, si fa un gran parlare nei convegni, nelle conferenze e sui giornali, senza riuscire a produrre sostanziali risultati auspicabili: Firenze rimane al di sotto della di quanto indicato dal Decreto Ronchi nella raccolta differenziata. Per aumentare e migliorare la raccolta differenziata dobbiamo potenziare e migliorare la raccolta differenziata tra i cittadini, prima che questa entri nei cassonetti.

Fondamentale appare quindi anche il passaggio da tassa a tariffa premiandoli i cittadini virtuosi. La raccolta differenziata non è, come qualcuno pensa, la soluzione finale del problema rifiuti ma certo è un aspetto fondamentale del corretto e civile smaltimento dei rifiuti. A nostro avviso occorre affrontare l'argomento con più moderazione ed obbiettività: per esempio ci siamo mai posti il problema di convertire l'impianto di case Passerini e renderlo capace di produrre interamente RDF ? in questo modo si ovvierebbe ai costi di installazione del Termovalorizzatore (costi onerosi e tempi di realizzazione lunghi) e trattandosi di rifiuto speciale (RDF) potrebbe essere mandato a bruciare in altri impianti in attesa dell'attivazione dei nostri.

Appare invece questione fondamentale l'incapacità dell'ATO 6 Rifiuti di applicare il proprio piano industriale iniziando quel circuito virtuoso che possa in tempi rapidi scongiurare una emergenza rifiuti. Concludendo, appare chiaro che esiste una incapacità di fondo, al di là di programmazioni teoriche di progetti belli ma improbabili, di convegni pieni di tecnici ed illustri ambientalisti, ad intraprendere con strumenti industriali una via che affronti il problema rifiuti prima che diventi un'emergenza.

Crediamo che qualunque sia la decisione da intraprendere; occorre agire rapidamente e concretamente, senza perdere tempo, perché l'assenza di una politica certa sul tema dei rifiuti, rischia di portarci in una Emergenza che non saremo più in grado di controllare. Però ci viene un dubbio: siamo proprio sicuri che nessuno ci GUADAGNA ad entrare in EMERGENZA RIFIUTI ? Ricordiamo che la gestione dell'emergenza rifiuti a Napoli ha portato l'Amministrazione campana a pagare cifre folli per lo smaltimento dei rifiuti, senza contare gli episodi di smaltimento non proprio correttissimi che questa emergenza drammatica ha comportato..

L'emergenza, per qualcuno, potrebbe risultare un buon affare, mentre per la comunità tutta sarebbe certo un pessimo affare."

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