Rifondazione sostiene la candidatura De Zordo
Il Coordinamento dei Comitati Cittadini rinuncia
Franco Cardini si sente oggetto di un complotto mediatico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 aprile 2004 21:32
Rifondazione sostiene la candidatura De Zordo<BR>Il Coordinamento dei Comitati Cittadini rinuncia<BR>Franco Cardini si sente oggetto di un complotto mediatico

Il progetto era stato elaborato nelle settimane scorse insieme a Rifondazione Comunista e proposto anche al Laboratorio per la Democrazia, per una concentrazione di liste che, nel rispetto delle singole peculiarità, individuassero un unico candidato sindaco che si opponesse alla candidatura Domenici bis sulla base di un percorso e di un programma condiviso.
Il Laboratorio per la Democrazia, ha scelto di mettere in atto un processo autonomo di individuazione del candidato sindaco scelta in Ornella De Zordo, e ciò ha bloccato lo sviluppo del tavolo di discussione.
Firenze negli ultimi anni ha vissuto una stagione di mobilitazione continua: energie diverse si sono incrociate ed incontrate facendone un laboratorio politico di interesse nazionale, dal Forum sociale europeo, alle mobilitazioni sui temi della pace e della difesa della democrazia, dalle lotte sui temi della direzione dello sviluppo della città, fino al Forum per Firenze.

Proprio nella fase conclusiva del Forum per Firenze si è evidenziata ancora una volta la fisionomia di un'amministrazione lontana dai cittadini, che non attiva la partecipazione degli stessi sulle scelte della città, ma decide altrove, non tenendo in considerazione vecchi e nuovi bisogni sociali, interessi diffusi, ma preferendo dialogare con interessi organizzati e forti.
In questo contesto soggetti diversi, per tipologia e genesi, come il Partito della Rifondazione Comunista e un pezzo del movimento, il Laboratorio per la Democrazia, hanno sperimentato la possibilità di lavorare insieme nel rispetto delle reciproche differenze.
Il confluire sulla candidatura comune di Ornella De Zordo nasce dalla convergenza su un'idea di città diversa che parli sia di temi globali - la pace, la difesa e l'accrescimento della democrazia, l'accoglienza, la democrazia di genere - che di sostenibilità locale, ambientale, sociale e di partecipazione.
Riuscire a lavorare ed impegnarsi insieme, partendo da contenuti forti condivisi pur nella diversità è la logica di unità a cui ci siamo sempre ispirati e nella quale intendiamo lavorare."

Alcuni organi massmediali, magari citando parole dello stesso Cardini ma usando con spregiudicata afilologia gli strumenti dell'interpolazione e dell'estrapolazione, gli hanno attribuito dichiarazioni contraddittorie e soventi illogiche, e comunque non corrispondenti né al suo pensiero né alla verità obiettiva.

Cardini si dichiara al riguardo a disposizione di chiunque, in qualunque momento e su qualunque argomento voglia chiedergli conto del suo pensiero e delle sue azioni: ma a questo punto esige che le sue parole siano riferite con fedeltà e, per dichiarazioni ufficiali, invita tutti a rivolgersi formalmente al suo Comitato elettorale.
Cardini ritiene ormai del tutto superate e ridicole le questioni realtive all'essere "di destra" o "di sinistra". Ritiene fondamentale l'affermazione forte, in un'Italia che ha bisogno di tornarvi, del senso dello stato e di quello di servizio alla cosa pubblica da parte dei singoli cittadini; giudica importante che la politica fiorentina e italiana si muova nel senso del recupero dei beni pubblici e di quelli comuni, oggi sottoposti all'attacco congiunto dei professionisti della politica e degli affaristi che intendono spingere fino agli estremi limiti della speculazione lo strumento delle "privatizzazioni"; stima primaria le nacessità di proteggere e sostenere gli strati più deboli della società civile italiana e fiorentina (i pensionati, i disoccupati, i sottoccupati, quelli che non dispongono della proprietà di un alloggio, quelli che sono oggetto di qualunque forma di sfruttamento; considera che oggi nella nostra vita pubblica sia importante, anche per chi s'impegna nei limiti di elezioni comunali, affermare un forte sentimento europeistico nella direzione di un'effettiva autonomia dell'Unione Europea rispetto a qualunque potenza e superpotenza straniera; valuta indispensabile, per Firenze, pronunziare nell'immediato una parola alta, forte e chiara in direzione dell'affermazione di una vera pace con giustizia in tutto il mondo, a cominciare dal Vicino Oriente e dalla questione irakena, in realzione alla quale è importante che l'Italia dichiari subito la sua indisponibilità a proseguire l'appoggio alla politica statunitense di occupazione come fino ad oggi il governo Berlusconi ha fatto.

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