Domenici: "Alla manifestazione dell'Anci contro il terrorismo insieme su valori condivisi"
Ma la proposta scandalizza i pacifisti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2004 09:46
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"Ho visto che si è aperta una discussione intorno all'iniziativa organizzata dall'Anci a Roma e voglio cogliere questa occasione per ribadire quello che è il suo spirito più autentico: ritrovarsi insieme su valori condivisi". Il sindaco Leonardo Domenici, intervenendo ieri in consiglio comunale nel dibattito sugli attentati di Madrid, è tornato a parlare della sua proposta di organizzare per il 18 marzo in piazza del Campidoglio, ad una settimana esatta dalla strage, una manifestazione contro il terrorismo e la violenza, proposta avanzata in qualità di presidente dell'Anci, l'associazione dei Comuni italiani.

"Quella di giovedì è un'iniziativa aperta a tutti, offerta come occasione unitaria dall'Anci e dai Comuni, che sono le istituzioni da sempre più vicine ai cittadini, e a cui aderiscono sindaci di ogni parte politica" ha detto il sindaco, ribadendo la necessità di "mettere fine a polemiche strumentali". "Se mi interrogo sulle ragioni più profonde che mi hanno spinto ad avanzare questa proposta, rispondo che ha una natura che definirei "pre-politica", di valore etico-culturale, Ciò che vorrei difendere e valorizzare è il principio della politica come democrazia, come spazio in cui si esercitano il dialogo, il confronto e anche il conflitto, senza mai ricorrere alla violenza contro l'avversario.

Per questo ho particolarmente apprezzato i contributi anche critici che sono venuti dal dibattito di oggi in consiglio. Perché confermano il principio della superiorità della democrazia come valore a cui dobbiamo riferirci insieme. L'esistenza di posizioni diverse non significano il rifiuto della politica come esercizio democratico, ma anzi ne confermano il significato politico. In questo senso, credo che la politica intesa come democrazia sia un valore per tutti i popoli. Personalmente non credo assolutamente che vada imposta attraverso la guerra e per questo ho aderito alla manifestazione del 20 marzo contro la guerra e contro il terrorismo; ma la democrazia resta comunque un obiettivo per tutti i popoli".

"L'iniziativa di Roma il 18 marzo dovrà essere un momento di testimonianza collettiva, un'occasione offerta dall'Anci per manifestare la solidarietà al popolo spagnolo e la volontà di dire no alla violenza e al terrorismo - ha detto ancora Domenici - Poi naturalmente ognuno ha le proprie convinzioni su come il terrorismo va combattuto: ma fra i due momenti non c'è e non deve esserci nessuna alternativa o contrapposizione".
"Da italiano -commenta Marco Ottanelli, di Opposizione civile Toscana- da persona di sinistra, da fiorentino, sono rimasto, e rimango, scadalizzato (è l'unico termine che trovo) dalla proposta del mio sindaco, Leonardo Domenici, di organizzare una manifestazione bipartisan contro il terrorismo proprio il 18 marzo.
Oltre alla evidente, continua, costante, voglia di contatto che i diessini dalemiani doc hanno nei confronti di Forza Italia, vizio che dai tempi dell'abortito Governo Maccanico non gli è mai passata, oltre alla evidente, continua, costante necessità che i diessini dalemiani doc hanno di cercare la legittimazione da parte di Berlusconi, prima che da parte del proprio elettorato (al quale si rivolgono solo quando si tratta di scegliere o noi o loro), oltre alla evidente retoricità di una simile manifestazione che non avrebbe destinatari, dato che è il governo quello che deve, in ogni caso, provvedere, oltre tutto questo, io vedo nella mossa Domenici-Fassino una chiara manovra per sabotare la già fissata grande manifestazione della pace del 20 marzo, ovvero solo due giorni dopo.

Mobilitare i comuni italiani, le rappresentanze degli stessi con gonfaloni e bandiere, i gruppi, i partiti, ed i cittadini per mandarli a Roma il 18, significa INEVITABILMENTE non farli partire 48 ore dopo. Perchè, a meno che non si pensi che nessuno lavori, nessuno abbia impegni, nessuno semplicemente si stanchi, la partecipazione ad una delle manifestazioni impedisce, di fatto, quella alla seconda.
Non mi si faccia credere poi che, con spirito generoso e puro, il nostro sindaco delle privatizzazioni forsennate, della Grandi Opere di stampo lunardiano, dei patti di segreteria per le candidature in barba a forum e primarie, non mi si faccia credere dicevo, che Domenici ha ignorato che questa sua mossa avrebbe provocato una spaccatura ed un indebolimento a sinistra, dividendo i pacifisti irresponsabili e irrazionali dai pacifisti responsabili e di governo (leggi Triciclo e balletti astensionisti in parlamento), divisione contemporanea al rafforzamento delle destre proprio su un terreno (quello delle menzogne sull'intervento in Iraq) che sta facendo tremare la posizione di Bush e di Blair ogni minuto di più.

Questo pronto soccorso di Domenici e Fassino al traballante esecutivo berlusconiano è quanto noi toscani e fiorentini volevamo?"

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