FIRENZE- Sono oltre 9 milioni di euro i finanziamenti che la Regione ha ripartito fra le dieci province toscane per le attività di formazione esterna in apprendistato per il 2003. L'apprendistato è un contratto di lavoro che prevede per il lavoratore assunto, un impegno da parte del datore di lavoro a consentire al dipendente di conseguire, attraverso una adeguata formazione, la qualifica per cui è stato assunto. Oltre alla formazione sul luogo di lavoro, l'apprendista deve frequentare, durante il normale orario di lavoro, percorsi di formazione esterna.
E' appunto per questo tipo di formazione che la Regione concede i finanziamenti previsti ogni anno dal ministero del lavoro. Per il 2003 le risorse destinate alla Toscana ammontano precisamente a 9.063.982 euro.
La formazione esterna non deve essere inferiore a 120 ore annue, si svolge in strutture esterne accreditate dalla Regione e prevede conoscenze e nozioni più generali, di tipo trasversale, come pure conoscenze professionalizzanti.
Una parte delle risorse (906.332 euro) è destinata alle azioni di sistema e di accompagnamento da parte della Regione.
Altri 1.550 euro sono invece destinati al finanziamento dei voucher personalizzati.
Alle Province sono stati trasferiti complessivamente 8.157.650 euro. Ad Arezzo andranno 765.700 euro ; a Firenze 2.0965.600, a Grosseto 322.400, a Livorno 720.750, a Lucca 748.650, a Massa Carrara 452.600, a Pisa 1.371.750, a Pistoia 647.900, a Prato 616.900, a Siena 415.400.
"La formazione esterna all'azienda per gli apprendisti - commenta l'assessore all'istruzione, formazione e lavoro Paolo Benesperi - è una delle novità della legge del '97.
La Regione Toscana è stata fra le prime in Italia a mettersi in grado di applicare quella legge e ha lavorato per inserire l'apprendistato all'interno del sistema integrato di formazione e istruzione, un sistema che oggi si arricchisce anche con la sperimentazione, partita in questi giorni in alcune scuole toscane, per l'istruzione e formazione professionale integrata che costituisce una opportunità concreta di per agli alunni che, dopo la scuola media e fino ai diciotto anni di età,, intendano fare esperienze formative più mirate alla ricerca di un lavoro".
