Porte telematiche, il vicesindaco Matulli: "Telepass gratis soltanto per i disabili. I residenti dovranno pagare l'apparecchio"
FI: "Sul telepass spaccatura fra la giunta e la maggioranza"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 luglio 2003 17:31
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I residenti dovranno pagare il telepass necessario all'ingresso autorizzato nella ztl, l'apparecchio sarà invece completamente gratuito per i disabili. Il chiarimento arriva dal vicesindaco Giuseppe Matulli dopo che un quotidiano cittadino ha pubblicato la notizie che il telepass era gratuito anche per i residenti. "Ieri il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno in cui si ribadivano alcuni punti fermi già acquisiti, ma non era prevista nessuna indicazione di gratuità per i residenti".

Il vicesindaco Matulli ricorda che il sistema delle porte telematiche basato sulla tecnologia del telepass si caratterizza come un forte sostegno alla vivibilità in centro, riducendo il numero dei veicoli non autorizzati che circolano all'interno della ztl. "Il telepass è lo strumento attraverso cui i residenti possono farsi riconoscere dalle telecamere. Per questo - aggiunge Matulli - è ragionevole oltre che opportuno che i residenti paghino l'apparecchio. Anche perché i maggiori benefici in termini di vivibilità li avranno proprio i residenti nel centro storico, che sarà più tutelato dalle porte telematiche.

Ecco perché sarebbe quantomeno discutibile far pagare all'intera collettività, ovvero anche a chi abita in altre zone, il costo dei telepass dei residenti". "L'ordine del giorno approvato non prevede il telepass gratis per i residenti all'interno della ztl - ribadisce il vicesindaco - ma si limita a indicare la necessità di promuovere una valutazione suppletiva dei costi connessi con la messa in esercizio del sistema". Vale a dire verificare la possibilità di ridurre ogni onere di carattere finanziario che non vanifichi l'oggettivo sostegno alla funzione abitativa nel centro storico rappresentata dall'attivazione del sistema di telecontrollo.


«Le porte telematiche sono contenute nel piano generale del traffico urbano però sulla regolazione delle modalità di accesso per le varie categorie di utenti non è dato sapere perché non sono materia del piano stesso». E' quanto sottolinea la consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci che, in un ordine del giorno poi non approvato dal consiglio comunale, aveva proposto «un piano particolareggiato che, prima dell'entrata in funzione le porte telematiche, contenesse la regolamentazione dettagliata degli accessi nella zona a traffico limitato».

«Senza questo piano - si è domandata la consigliera di Alleanza Nazionale - e senza la concertazione con le rappresentanze dei cittadini e le singole associazioni di categoria come potranno queste ultime partecipare attivamente a decisioni che incideranno pesantemente su di loro?» «C'è un'anomalia tutta fiorentina - ha segnalato la Checcucci - la gestione delle porte telematiche. Rammarica che la maggioranza, eccezion fatta per la Margherita, abbia respinto la richiesta di un Piano particolareggiato dedicato proprio alla regolazione degli accessi e ad approfondire, per poi risolvere, la casistica che si presenterà.

Tutto sembra che debba avvenire nelle segrete stanze: solo i balzelli, dunque, riguardano la città». «Tutte le osservazioni che riguardano i parcheggi e la loro gestione, ovvero le esose tariffe applicate - ha aggiunto l'esponente del centrodestra - sono state bocciate con la motivazione che la politica dell'amministrazione è quella di disincentivare l'uso dell'auto. In realtà, l'unica politica che appare consolidata da parte del Comune è quella di rimpinguare le casse comunali, sempre, comunque, e con qualsiasi pretesto».

«In questi ultimi due anni - ha concluso la Checcucci - quasi mensilmente abbiamo sollevato la questione dello svantaggioso contratto che lega il Comune a società Autostrade: il solo fatto che la società, con il consenso del Comune, si riappropri di quanto ha investito per la costruzione delle porte fin dal primo anno di gestione, appare assai anomalo. L'assessore, a seguito di nostre interpellanze, conferma che il meccanismo dei telepass targato società autostrade è quello giusto e che i costi si sarebbero aggirati attorno alle 80/100 Euro.

Ma fino ad oggi, la maggioranza se ne è guardata bene da affrontare il problema. Solo adesso che sono arrivati i primi bollettini e che è montata la protesta da parte della gente, i gruppi di maggioranza, si accorgono che 80 euro di media da pagare per chi vuole entrare nella propria città, dove risiede, sono eccessivi. Meglio tardi che mai ma osa succederà adesso e che farà l'assessore di fatto "sfiduciato"? Il Comune è socio di "Firenze Parcheggi" così come lo è Autostrade, entrata nel capitale di essa, e legata alla società di parcheggi fiorentina in molte operazioni che riguardano Firenze.

Una riunione a tre, e poi, magicamente, il telepass costerà meno e dovremmo anche essere contenti? Ma chi ci spiega il motivo per cui il telepass deve costare qualcosa e, per andare in autostrada invece, società autostrade ce lo regala?».
«Un atto di civiltà l'aver reso gratuito il telepass per i disabili ma, quanto alle tariffe, sarebbe equo tener presente il reddito di ciascun cittadino». E' quanto sostiene la consigliera dei DS Susanna Agostini a proposito delle tariffe per l'acquisto del telepass che servirà ad accedere nella zona a traffico limitato.

«Nella nostra città ci sono tanti disabili - ha sottolineato l'Agostini - e ancora oggi ci sono numerose barriere architettoniche. Giusto, quindi esentarli dal pagamento del telepass. Ai fiorentini è però necessario anche un altro messaggio: dobbiamo tenere conto che le attuali tariffe sono decisamente alte per alcuni residenti, ad esempio i pensionati con reddito minimo». «Per questo motivo - ha proposto la consigliera diessina - sarebbe forse più giusto adattare il contributo con un sistema tipo "Ise", meglio conosciuto come «riccometro».

Strumento di valutazione del grado di benessere complessivo delle famiglie o persone previsto dalla finanziaria '98 per «smascherare» chi può ottenere gratuirtamente, pur potendosele permettere, prestazioni del welfare. Non lede il diritto alla prestazione stessa o al servizio, ma ne consente l'accesso attraverso una proporzionata compartecipazione alla spesa. Questo indicatore infatti, fa riferimento, oltre che al reddito complessivo, anche a una quota del 20 per cento del patrimonio mobiliare, Bot, azioni, titoli obbligazionari, e immobiliare, in rapporto al numero dei familiari e al netto di determinate franchigie e detrazioni».

«Non troverei scandaloso che il pagamento dell'apparecchio che permette l'accesso alle zone controllate fosse così regolamentato - ha proseguito - tra residenti ed aventi diritto ci sono sia persone non abbienti, nuovi poveri, che benestanti. Con molto piacere ho preso atto dell'attenzione data dal centrodestra ad alcuni soggetti o condizioni da tutelare maggiormente nella fase di entrata in vigore dei telepass. Ma ritengo che l' omogeneità per categorie, per aree sociali "protette", come sono state poste, non sia poi così garante di un sistema equo, solidale, e rispettoso delle tante peculiarità presenti nella nostra città.

L'essere residenti o l'essere disabili, per l'accesso in auto garantito in certe zone della città, dovrebbe richiede di per sè pari opportunità ma non di tipo economico. Viceversa bisogna riflettere di più sul contributo da chiedere per la compartecipazione all'impegno economico affrontato dall'amministrazione comunale: partecipazione alla spesa che potrebbe essere graduata secondo le possibilità di fasce contributive dei cittadini che fanno richiesta di tale permesso». «Con l'occasione - ha concluso Susanna Agostani - varrà anche la pena effettuare un serio controllo di quanti, in possesso di un permesso per disabili, faranno richiesta del telepass.

L'uso di questi permessi, come recentemente abbiamo verificato in commissione sanità è a volte spregiudicato. Vale la pena ribadire che l'uso appropriato del permesso dovrà essere verificato sistematicamente. Associare all'entrata in vigore di nuove norme anche questa sensibilità sarà un atto politico importante, un'azione di difesa morale nei confronti di persone portatrici di diritti e tutele da rispettare nella loro integrità. L'abuso o l'uso improprio di tale permesso è davvero una mancanza di rispetto non solo verso chi ne ha diritto ma per l'intera collettività».


«Con due ordini del giorno, finalizzati alla concessione di telepass gratuiti per i disabili, residenti e non, e per i cittadini residenti, abbiamo messo la sinistra in stato confusionale e l'abbiamo obbligata a sposare le nostre tesi contro i programmi di tassazione indiscriminata voluti dalla giunta». E' quanto hanno dichiarato il capogruppo di Forza Italia Rodolfo Cigliana e la vicecapogruppo Bianca Giocoli commentando l'esito della discussione e del voto nel consiglio comunale di ieri sera.

«Non poteva esser accettato - hanno sottolineato Cigliana e Giocoli - il principio di far pagare il servizio telepass a quei cittadini che più di tutti gli altri hanno diritto al servizio gratuito: i disabili perché la nostra città non deve presentare barriere economiche oltre a quelle architettoniche ancora presenti e non sufficientemente rimosse per favorire la loro libera circolazione; i residenti perché con la loro presenza danno vita al centro storico e ne garantiscono la conservazione e lo sviluppo contro ogni forma di degrado».

Secondo i due esponenti di Forza Italia «la politica della giunta è stata così sconfessata perché, incurante delle istanze dei cittadini, mirava solo all'imposizione di oneri economici. La troppa fretta e avidità con cui la Firenze parcheggi ha cominciato ad inviare ai cittadini i bollettini di pagamento dei telepass ha provocato una spaccatura tra la giunta e la maggioranza che la sostiene. D'altra parte i DS, di fronte ai nostri ordini del giorno, che avevano un così forte impatto sociale, non hanno avuto il coraggio di opporsi».

«E' comunque vergognosa - hanno concluso Cigliana e la Giocoli - la mancanza di coraggio e di senso civico della maggioranza di sinistra: sull'ordine del giorno a favore dei disabili non ha avuto neppure la sensibilità di esprimere un voto; sull'ordine del giorno a favore dei residenti ha avuto la spudoratezza di presentarne uno uguale, copiato, votando il proprio e non votando il nostro ordine del giorno originale. Ma questa è la sinistra fiorentina: a noi la soddisfazione di essere stati trainanti di tutta la Casa delle Libertà e di aver umiliato la sinistra portandola su posizioni avverse alla sua giunta; il tutto, sempre, per l'attuazione di una politica a favore dei cittadini».

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