Tagli del Governo alle scuole
Il Governo taglia i fondi, ma la Regione fornirà i farmaci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 dicembre 2002 17:34
Tagli del Governo alle scuole<BR>Il Governo taglia i fondi, ma la Regione fornirà i farmaci

"Più di 200 milioni di euro già destinati alle scuole pubbliche e private sono stati cassati dal Ministro all'Economia ed alle Finanze Giulio Tremonti: è una vergogna. Continua il disimpegno del Governo verso la scuola - è quanto ha commentato l'assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri -. Si tratta di soldi che erano già stati previsti, destinati e votati nella legge Finanziaria dello scorso anno ed ora le ricadute in forma di tagli ai servizi, non potranno mancare. Per le scuole materne fiorentine i tagli ammontano ad un milione e duecentomila euro ed in totale per quelle toscane si arriva quasi a 14 milioni di euro.

Ci domandiamo anche se è legittima un'operazione di questo tipo". La notizia è trapelata ieri durante la riunione svoltasi a Roma presso la Commissione Cultura e Istruzione alla Camera alla quale ha partecipato l'assessore Lastri in qualità di rappresentante dell'ANCI-Scuola. "Si tratta di un'operazione che è stata effettuata in assoluto silenzio da parte del Governo e che mette in discussione un impegno già assunto dal Parlamento nella Finanziaria votata lo scorso anno" ha proseguito l'assessore Lastri che nell'occasione ha espresso alla Commissione della Camera anche serie perplessità sulla proposta di riforma del ministro Letizia Moratti.

In particolare, si fa riferimento al Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 29 novembre scorso, nel quale si impongono tagli alle risorse del 15%. Molto preoccupato anche Leonardo Alessi, presidente regionale della FISM (la Federazione Italiana Scuole Materne) "per noi è un disastro non avere 12.000 euro a sezione; significa forse non riaprire a gennaio alcune scuole o non pagare gli stipendi. Poiché sono fondi stanziati nella legge Finanziaria, questa è quasi una rapina.

È l'ennesimo atto del Governo verso le nostre realtà scolastiche. Il Governo lo scorso anno tolse alle scuole 100 miliardi di lire ed aspettiamo del 2001 altri 316 miliardi. Non sappiamo se i servizi erogati finora potranno essere assicurati anche per il futuro. È un grave attacco del Governo verso i bambini, i genitori, i lavoratori, le famiglie e la società civile. Noi cercheremo di fare tutto quello che potremo per correre ai ripari. Con l'assessore Lastri siamo pronti anche a denunciare il ministro Tremonti.

Il taglio è avvenuto anche alle spalle del ministro Letizia Moratti che solo successivamente è venuta a conoscenza della situazione". Si tratta di finanziamenti che nei prossimi giorni dovevano giungere alle Direzioni Scolastiche Regionali e le Tesorerie li avrebbero dovuti girare alle scuole. "I tagli - ha aggiunto l'assessore Lastri -ora avranno delle ricadute sulle scuole dell'infanzia private ma anche su quelle pubbliche di molti Comuni ed incideranno sull'ampliamento della formazione e della didattica: quindi insegnamento della lingua straniera, della musica ma anche sui nuovi arredi scolastici e sui giochi destinati ai bambini che rischiano di doverne fare a meno.

Molte iniziative già programmate potranno non essere realizzate".
I diciotto istituti penitenziari toscani ospitano oltre quattromila detenuti di fronte ad una capienza massima di 3.283. E' come dire che ce ne sono quasi 750 (cioè il 23%) in più. "Altro che alberghi a cinque stelle, come sostiene il ministro di grazia e giustizia Castelli", afferma l'assessore regionale al diritto alla salute, Enrico Rossi. "Sarà per questo" aggiunge l'assessore "che il Governo ha deciso di tagliare altri 20 milioni di euro dal già tartassato budget di 95,5 milioni per la sanità nelle carceri.

In pochi anni si è scesi da 124 milioni ai 75 che la Finanziaria prevede per il 2003. E pensare che la popolazione carceraria è tutt'altro che diminuita".
Secondo il responsabile della sanità regionale è come firmare una condanna a morte per le decine di detenuti (alla fine dello scorso anno erano 72) affetti da Aids conclamato ospitati nelle carceri toscane e per le centinaia di tossicodipendenti (erano 998), molti dei quali sieropositivi. E' anche per questo che i medici penitenziari hanno annunciato per l'11 dicembre prossimo una giornata di protesta davanti alle carceri italiane.

"Sono d’accordo con loro. E' una situazione - spiega Enrico Rossi - francamente intollerabile. Proprio oggi ho scritto una lettera ai direttori delle Asl perché di fronte alle richieste che giungono dalle carceri toscane provvedano a fornire i materiali sanitari e i medicinali necessari a garantire la tutela della salute dei detenuti". E' lo stesso Piano sanitario regionale a sancire il principio di uguaglianza tra tutti i cittadini che risiedono in Toscana, e i detenuti "non sono fuori da questa garanzia".

La Regione sta anche preparando una proposta di legge per la tutela della salute dei detenuti. Al primo punto prevede la parità di trattamento tra i cittadini e i detenuti, la priorità nella cura dei tossicodipendenti, dei minori e dei malati mentali e l'istituzione di un apposito capitolo di spesa, all'interno del bilancio regionale, dedicato alla sanità nelle carceri. In attuazione del decreto legislativo 230 del 1999 il Ministero dovrebbe trasferire alla Regione i fondi che attualmente destina agli istituti penitenziari toscani.

Finora si è trattato di circa 1,3 milioni di euro l'anno, insufficienti a coprire le necessità e a rischio di ulteriori tagli governativi, ma che verrebbero meglio impiegati dalla Regione, che può acquistare i farmaci a prezzi più convenienti. "Secondo le nostre stime - conclude l'assessore Rossi - a quella cifra dovremmo aggiungere altri 516 mila euro all'anno. Si tratta di un grosso sacrificio per le nostre casse, ma lo faremo pur di garantire quella parità di trattamento di fronte alla malattia a cui tutti, detenuti o no che siano, hanno diritto.

Non siamo soltanto noi a dirlo. Mi pare stia scritto nella Costituzione della Repubblica Italiana, che invito il ministro a rileggere, in particolare all'articolo 32".

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