Al via "Agosto a S. Salvi, luogo delle differenze"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 agosto 2002 19:34
Al via

Al via “San Salvi”, spazio-cult dell’Estate fiorentina, curato come sempre dai Chille de la balanza. Tra le sorprese di quest’anno, l’ingresso: il pubblico potrà accedere agli spazi attraverso…un intrigante labirinto, inquietante anticipazione della performance Kamikaze che si svolgerà in forma itinerante per l’intera notte tra il 10 e l’11 settembre. Dal 1 Agosto al 15 Settembre ben 45 giorni senza soluzione di continuità di musica, teatro, danza e film invaderanno gli affascinanti spazi dell’ex-città manicomio di Firenze.
Agosto a San Salvi Luogo delle differenze sarà inaugurato Giovedì 1 Agosto alle ore 22 con un attesissimo concerto di Francesco Baccini. In un’estate dedicata al tema dell’altro non poteva certamente mancare il cantautore italiano più altro, in giro in questi giorni per tutt’Italia con Forza Francesco Tour 2002.

Con un nuovo disco (che si inciderà live proprio a San Salvi!) e tanta voglia di suonare, Baccini ha chiamato un amico, virtuoso musicista e gli ha affidato un pianoforte: Alessandro Lunati lo fronteggia così in un dialogo tra 176 tasti (neri compresi), di cui 88 suoi e sui quali scarica buona parte di tutte le sue energie. Novello Don Chisciotte, con il fido Sancho Panza, Baccini torna all’origine del cantautorato, quella del cantastorie, un moderno cantastorie che racconta come fossero disegni, le vicende, i personaggi di varia umanità che animano i quadri della quotidianità: da “Chissà chi sarò” e “Devo diventare come Berlusconi” e ancora da “Le donne di Modena” a “La ballata dell’amore cieco”, di e “dedicata a” Fabrizio De André. Un concerto graffiante e tenero - come nella tradizione e nel personale percorso del cantautore genovese che ride, che ben vivrà negli spazi e con il pubblico di San Salvi.


A seguire, venerdì 2 agosto, la compagnia teatrale casentinese Nata presenta “Schifo” , pluripremiato monologo teatrale di Robert Schneider sul difficile rapporto tra la cultura e la società occidentale e gli extracomunitari. A parlare di ciò un irakeno immigrato in Germania: interprete Piero Baracchi, regia di Livio Valenti.

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