Sindaco e assessori devolvono al bimbo afghano ricoverato al Meyer la giornata del 16 aprile

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 aprile 2002 21:17
Sindaco e assessori devolvono al bimbo afghano ricoverato al Meyer la giornata del 16 aprile

Sarà devoluta al piccolo Fahim, il bimbo afghano di 20 mesi devastato dal fuoco e ricoverato all'ospedale Meyer, la giornata di lavoro del 16 aprile del sindaco Domenici e di tutti gli assessori di Palazzo Vecchio, che avevano deciso di destinare in beneficenza la retribuzione del giorno dello sciopero generale. La decisione è stata presa durante la seduta di giunta di ieri, su proposta dello stesso Domenici. Il sindaco ha anche comunicato che a Fahim e alla sua famiglia andrà anche la piccola cifra che il Comune riceverà come risarcimento per una vecchia causa per diffamazione.

Anche il presidente del Q4 Cruccolini ha aderito all'iniziativa, ed ha invitato i suoi colleghi a fare altrettanto. In tutto si tratta di più di 4mila euro, che verranno affidati alla Fondazione Meyer per essere assegnati a questo caso, il primo che riguardi un bimbo in arrivo dall'Afhganistan per essere curato in Italia. Fahim e i suoi genitori sono giunti a Firenze poco prima di Pasqua da un piccolo villaggio vicino a Kabul, dove sono rimaste due sorelline più grandi. Il bambino era caduto in un braciere ed era in condizioni terribili: praticamente senza più il volto, con una mano carbonizzata e piaghe ovunque, denutrito per l'impossibilità di mangiare.

Le terapie per adesso gli hanno permesso di alimentarsi e respirare un po' meglio. "Non piange mai", raccontano i medici. Ma ci vorrà ancora tanto tempo e tanti interventi per poter farlo tornare a qualcosa che somiglia un poco alla normalità. Anche la vita per i suoi genitori, proiettati qui da un mondo completamente diverso, è difficile: lei, giovanissima e bella, non si stacca mai dal capezzale del suo bambino; lui, che all'inizio non voleva lasciarla mai sola, è alla difficile ricerca di una sistemazione.

E ci sono gli altri figli rimasti al villaggio. "Il nostro vuole essere un segnale concreto di solidarietà - ha detto il sindaco - Se altri vorranno seguire il nostro esempio, possono contattare la Fondazione Meyer. Fahim ha diritto di vivere".

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