Tranvia e mobilità, interviene Tondi (CCD): «No alla "cura del ferro" proposta dalla sinistra, serve piuttosto la "cura del buon senso"»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 marzo 2002 16:11
Tranvia e mobilità, interviene Tondi (CCD): «No alla

«Se la tramvia non servirà in modo efficace quei fiorentini che si spostano da e verso il centro di Firenze avremo perso un'altra occasione per dare una seria alternativa alla mobilità privata». E' quanto ha dichiarato il capogruppo del CCD Federico Tondi secondo il quale «la "cura del ferro" proposta dalla sinistra è un progetto debolissimo». «Il sistema tranvie - ha aggiunto Tondi - si fonda su una prima linea fondamentalmente inutile ed una seconda, da Peretola a piazza Beccaria tutta da reinventare e che non potrà passare dove invece occorre ed una terza dal percorso ancora più incerto.

L'utilizzo del sistema ferroviario per il trasporto cittadino potrà servire solo a chi non dovrà prendere altri mezzi prima di giungere alla stazione, cioè un numero bassissimo di cittadini. La bicicletta, così come lo scooter elettrico è un mezzo adatto al centro storico della città ma improponibile per i pendolari o per chi dalla periferia si deve recare in centro ed il potenziamento dell'Ataf è un sogno dal quale prima o poi bisognerà svegliarsi». «Chi afferma che non ci sono alternative non dice il vero - ha puntualizzato Tondi - la proposta del CCD e di tutto il centrodestra rappresenta l'alternativa vincente: (micro)metropolitana, circonvallazione stradale Careggi-Rovezzano, parcheggi in centro per i motorini.

In sintesi si tratta di un pacchetto composto da un attraversamento sotterraneo della città a costi contenuti e con fermate in grado di scoraggiare l'uso del mezzo privato, nuove strade per rendere più moderna una viabilità su gomma ferma all'abbattimento delle mura della Firenze capitale d'Italia, percepire le due ruote come una vera e propria risorsa per la mobilità». «L'incapacità di decidere del Sindaco e dei DS su che tipo di mobilità dare a Firenze - ha concluso l'esponente del centrodestra - si riassume nella formula politica di "limiti, divieti e multe".

Rimettere in discussione il percorso della seconda linea della tranvia è l'ulteriore manifestazione di impotenza ed incapacità di questa maggioranza: ma come è possibile avere ignorato tutti i limiti tecnici che stanno dietro all'impossibilità di far passare dal centro di Firenze il tram? Che razza di dilettanti allo sbaraglio sono i nostri amministratori, capaci di spendere denaro pubblico in progetti irrealizzabili che non hanno il conforto della sovrintendenza alla belle arti e che difettano di soluzioni tecniche tali da consentirne la realizzazione? Il dibattito ora coinvolge gli stati maggiori della sinistra ed apre un dibattito in città: interramento del tratto che passerà sotto il centro storico o deviare il percorso, non toccando il cuore della città e facendo di fatto cadere l'asse portante, l'anima stessa del progetto tranvia a Firenze? Alla "cura del ferro", fallimento annunciato dei DS e del Sindaco, il CCD risponde con "la cura del buon senso"».

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