Bilancio 2002, interviene Pieri (FI): Per rispettare il patto di stabilita' l'amministrazione sara' costretta ad allungare i termini di tutti i pagamenti

Redazione Nove da Firenze
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26 febbraio 2002 19:03
Bilancio 2002, interviene Pieri (FI): Per rispettare il patto di stabilita' l'amministrazione sara' costretta ad allungare i termini di tutti i pagamenti

«Visto che molte entrate previste nel bilancio di previsione sono incerte, per rispettare il piano di stabilità si dovranno soprattutto rinegoziare i termini di tutti i pagamenti, che oggi sono fissati alla scadenza dei 60 giorni e che quindi saranno portati ad almeno 120 giorni». E' quanto ha dichiarato il consigliere di Forza Italia Massimo Pieri che già nei giorni scorsi aveva sollecitato l'intervento dei sindaci revisori. «Nella nota di accompagnamento al bilancio di previsione 2002 - ha spiegato Pieri - il direttore Filippo Di Salvo sottolinea i limiti entro i quali dovrà muoversi l'amministrazione per garantire il rispetto dell'articolo 24 comma 4 della legge finanziaria: sarà necessaria una rilevante riduzione dei pagamenti e pertanto andrà effettuato un monitoraggio continuo dei flussi finanziari in uscita al fine di evitare l'applicazione di eventuali riduzioni sui trasferimenti statali per gli anni a venire.

Come è noto infatti le sanzioni previste per il mancato rispetto dei pagamenti riferiti al 2000 ( 6%) penalizzerebbero ulteriormente il Comune di Firenze con ulteriori tagli ai trasferimenti dello Stato». Secondo il consigliere di Forza Italia «c'è incertezza sulle entrate della manovra finanziaria locale e sarà improbabile che l'amministrazione rispetti i termini previsti dalla legge». «Si dovranno soprattutto rinegoziare i termini di pagamento che oggi sono fissati alla scadenza dei 60 giorni - ha osservato Pieri - sicuramente, e le parole di Di Salvo lo confermano, sarà costretta a portarli ad almeno 120 giorni.

Le normative europee peraltro indicano nei 60 giorni i termini da rispettare per il pagamento del debito. Alla faccia della buona amministrazione. E quei poveri "disgraziati" che avrebbero dovuto incassare a fine anno, quando riscuoteranno dal Comune?».

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