Ex Ilva di Follonica: si parte con i lavori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 febbraio 2002 15:19
Ex Ilva di Follonica: si parte con i lavori

Scongiurato il pericolo della vendita, per l’area ex Ilva stanno per iniziare i lavori di recupero, adeguamento e ristrutturazione dei suoi edifici più importanti con conseguente loro trasformazione in centri e laboratori per la formazione professionale. A comunicarlo, nell’occasione della presentazione di sabato scorso del progetto della mostra “Cast Iron Cities” (prevista a New York nel giugno prossimo), il sindaco di Follonica, Emilio Bonifazi e l’architetto Letizia Franchina della Sovrintendenza ai Beni Architettonici e Ambientali di Siena e Grosseto.

Si tratta di due interventi distinti: prima, il Comune interverrà sul fabbricato ad L e sulla Fonderia n°2, sulla quale, poi, tornerà la Sovrintendenza che estenderà i lavori anche al Forno San Ferdinando. “Venerdì prossimo – ha detto il sindaco – sarà consegnato il cantiere alla ditta grossetana che si è aggiudicata l’appalto ed a fine mese, con molta probabilità, vedrete iniziare i primi lavori. Con questa operazione, di alto valore urbanistico e di tutela del patrimonio storico – prosegue Bonifazi –, si punta anche a ricreare una identità storica di Follonica.” L’intervento comunale interesserà quindi il fabbricato ad L e la Fonderia n° 2, quest’ultima fortemente degradata anche nelle superfici interne a causa delle coperture e delle tamponature ormai compromesse.

In particolare le capriate subiranno una grossa opera di restauro perché versano in condizioni tali da compromettere la stabilità di almeno metà della copertura. “Recupero strutturale e fruibilità, conservazione e riproposizione e non ultimo un adeguamento alle moderne esigenze, – spiega Bonifazi – è quello che si propone questo intervento, omogeneizzando queste ultime con le antiche attività che vi si praticavano.” Con questa azione saranno ricreati nel fabbricato ad L, che adiacente al muro magonale giunge fino al locale del ruotone, dei laboratori per l’artigianato di pregio con relativi servizi e spazi espositivi delle produzioni, mentre il fabbricato principale della fonderia sarà adibito a depositi di materiale archeologico con laboratori, uffici e servizi e una sala per esposizioni con i necessari comfort.

Tutti gli interventi saranno condizionati dallo stato in cui versano le strutture e sarà posta particolare attenzione al loro recupero e al loro consolidamento. Il costo complessivo del progetto si aggira su 1,162 milioni di euro. “Queste azioni di recupero – puntualizza il sindaco - porteranno grossi vantaggi per la collettività perché consentiranno la nuova fruizione di alcuni edifici dell’area Ex Ilva quali la Fonderia n° 2 che rappresenta un valore fondamentale per la storia e la crescita di Follonica, a cui si aggiunge l’utilizzazione legata all’artigianato di pregio con attività produttive sia private che pubbliche, capaci di restituire al complesso l’originaria vocazione.” Poi un accorato appello alla città “Questo intervento costituisce solo il primo cesello dell’intera area Ex Ilva.

La progettazione completa del compendio ex metallurgico, data la complessità politica e tecnico-amministrativa, costituisce un programma a se stante nel quale dovranno confluire i contributi e le potenzialità di tutte le forze della Città, e non solo.” Al sindaco ha fatto eco l’architetto Letizia Franchina che ha annunciato altri interventi da parte della Sovrintendenza ai Beni Architettonici per un importo di 774 mila euro. “Nel giro di un mese – ha detto l’architetto – verrà esperita la gara di appalto sulla Fonderia n°2 intervenendo per circa 300 mila euro sulle facciate, tutte riportate al grezzo, sulle aperture e sul pavimento; per il Forno San Ferdinando, terminata la fase di perizia, sarà appaltata una gara.

Tutti i lavori dovranno necessariamente terminare entro il 2003, pena la perdita delle sovvenzioni statali. Per il resto degli edifici occorre trovare un sistema di gestione che coinvolga Ministero, Comune e privati.” Buone notizie quindi per questo patrimonio che Follonica non può assolutamente permettersi di perdere e per il quale si è arrivati ad un investimento di circa quasi 4 milioni di euro per la sua salvaguardia e valorizzazione, un intervento significativo, ma ancora insufficiente a garantirne il totale recupero.

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