Ancora battuto il il Comune di Firenze per la cosiddetta tassa sul panorama

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 ottobre 2001 15:09
Ancora battuto il il Comune di Firenze per la cosiddetta tassa sul panorama

Firenze, 30 ottobre 2001. Si e' tenuta stamane un'udienza che riunificava 5 procedimenti, presso il giudice di pace di Firenze contro il Comune di Firenze per la cosiddetta tassa sul panorama. Il ricorso e' stato vinto, condannando il Comune al pagamento delle spese legali.
A questo punto siamo ad un totale di 21 cause vinte. Una lo scorso mese di maggio (giudice dr la Mela), quindici lo scorso 25 settembre (giudice dr. Sbrana) e cinque questa mattina (giudice sempre il dr Luciano Sbrana). Le cause istruite sono piu' di cento: alcune proseguiranno in Tribunale, altre sono ancora in attesa.
Anche oggi il giudice ha accolto i ricorsi che impugnavano le cartelle esattoriali, in difetto perche' mancava l'indicazione dell'autorita' a cui ricorrere.

Il giudice le ha ritenute illegittime perche' non tutelavano i diritti del contribuente, non mettendolo in condizione, come prescrive la legge, di fare ricorso. Il Comune, che aveva chiesto ai contribuenti di pagare perche' riteneva irrilevante la mancanza, dovra' reinviarle nei termini e nei modi previsti.
I ricorrenti sono stati assistiti dalla studio legale dell'Aduc, nello specifico dagli avvocati Anna Maria Fasulo, Massimo Morettoni e Claudia Moretti.
Il presidente dell'associazione, Vincenzo Donvito, cosi' commenta: "Avevamo gia' messo sull'avviso il Sindaco di Firenze, con una pubblica lettera inviata i giorni successivi le sentenze dello scorso settembre: dovremmo essere euforici per i risultati conseguiti in sede giudiziale contro la sua amministrazione ...

ma non e' cosi': non siamo giustizialisti, specialmente nei confronti di qualcosa di cui -comunque e nonostante- ci sentiamo parte, cioe' il Comune .... La vicenda sta mettendo allo scoperto tutto un metodo amministrativo di cui il suo governo si e' fatto alfiere: quello del cittadino costantemente vessato da apparentemente piccole mancanze amministrative a cui, per opporsi, avrebbe da spendere (in denaro e tempo) piu' di quanto ne ricaverebbe da una eventuale soddisfazione .... vuol dire che siamo all'inizio del baratro? O addirittura nel baratro? Noi siamo preoccupati e per questo glielo esterniamo.
Una lettera a cui il Sindaco non ha trovato il tempo di rispondere.

Noi siamo andati avanti, con risultati che ci fanno sperare che ancora qualcosa e' possibile, dando una lezione all'amministrazione, che' impari che non puo' continuare a considerare i suoi amministrati come sudditi a cui succhiare tributi senza ragione e razione della richiesta.
Noi continueremo anche in Tribunale, pur con le novita' che si sono nel frattempo inserite nella vicenda (sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, oltre ad altre sentenze sempre del Tar di cui siamo ancora in attesa), perche', oltre alla denuncia dell'approssimazione amministrativa, si arrivi alla sospensione del provvedimento.
E' bene ricordare che la tassa sul panorama (o indennita' risarcitoria) e' una richiesta di oblazione a chi aveva gia' ottenuto un condono edilizio o aveva la pratica in corso, rispetto ad una legge del 1939 ripescata dal ministero dei Beni Culturali (all'epoca Walter Veltroni) per succhiare soldi a contribuenti che, invece, ritenevano di aver gia' assolto al loro dovere.
Una legge che tra l'altro risulta essere stata superata da altre successive (come ha ben evidenziato il Difensore Civico della Toscana), passando le specifiche competenze dal Comune alla Regione.

Ma tutto questo non e' bastato al Comune di Firenze e agli altri Comuni che in Italia si sono accodati alla vicenda.
Il ricorso nel merito valeva e vale se fatto al Tar, ma ogni cittadino avrebbe dovuto spendere quantomeno un paio di milioni di lire, ed essendo gli importi medi richiesti di 1.400.000 lire, va da se' che chiunque si sarebbe scoraggiato. Per questo l'Aduc deposito' al Tar della Toscana alcuni ricorsi pilota, e consiglio' ai cittadini di aspettare le ingiunzioni di pagamento e poi fare ricorso allo specifico giudice, perche' bloccasse le richieste in attesa della pronuncia del Tar.

Cosi' in molti hanno fatto e, pur con le novita' che si sono inframmezzate nella vicenda (tra cui l'auto-diminuzione dell'oblazione fatta dall'amministrazione per dare un contentino ai mugugni interni alla sua stessa maggioranza di governo), la sentenza di oggi arriva come una conferma. E' un blocco tecnico all'arroganza del Comune, su cui imbastire le procedure per arrivare alla rinuncia da parte del Comune di questa assurda tassa del 1939".

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