21 - 24 giugno alla Fortezza da Basso anteprima internazionale delle collezioni di abbigliamento maschile e di accessori per la stagione primavera/estate 2002

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 maggio 2001 13:59
21 - 24 giugno alla Fortezza da Basso anteprima internazionale delle collezioni di abbigliamento maschile e di accessori per la stagione primavera/estate 2002

Pitti Immagine Uomo è la manifestazione di riferimento del settore, il primo appuntamento nel calendario stagionale ed ha un ruolo ormai indiscusso a livello mondiale. E le cifre lo dimostrano: in tre anni il dato relativo ai buyers è aumentato del 16%, arrivando a quota 24.132 lo scorso gennaio; e il 26.5% erano stranieri provenienti da oltre 80 paesi. Successo che nasce da un'offerta espositiva che presenta in anteprima il meglio della moda maschile, dalla tradizione alle sperimentazioni più avanzate; ma anche da una qualità di servizi sempre più alta e da una costante politica di interazione tra marketing, organizzazione e comunicazione che ha portato alla creazione di grandi eventi.
Questa edizione
Queste, ad oggi, le cifre della manifestazione: 598 aziende
693 marchi dei quali 222 esteri provenienti da: Australia, Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Irlanda, Norvegia, Olanda, Portogallo, San Marino, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera.
I nomi nuovi Tra i nomi nuovi rispetto alla passata edizione: 10 to 10, Alan Scott, Blue System, Carshoe, Closed, Coca-Cola Ware, Converse All Star, Corneliani, Dickies, Gerard, Ludwig Reiter, Pierre-Henri Mattout, Puma, Quinnen, Testoni, US Roads, Valsport, Windsor Men.
Le sezioni
La struttura di Pitti Immagine Uomo è composta da sezioni: ognuna rappresenta uno stile, tutte interagiscono tra di loro - esattamente come gli stili del nostro tempo si incrociano e si influenzano a vicenda.

Nove tappe di un percorso da percorrere in mille modi diversi:
Pitti Uomo: il classico contemporaneo. Una selezione di alto rango per quei nomi dell'industria dell'abbigliamento che, stagione dopo stagione, continuano la grande tradizione sartoriale in chiave di inventiva e di progresso tecnologico.
Futuro Maschile: la creatività come evoluzione del classico. L'abito formale visto non come obbligo ma come libera scelta, come segno di distinzione e di personalità. Uno stile che si apre a esperimenti e contaminazioni: per un uomo colto, eclettico, individualista.


Uppercasual: il tempo libero diventa chic. Lo si potrebbe chiamare sophisticated comfort, ma la definizione è riduttiva; al centro di questa sezione c'è uno stile di vita la cui essenza è un'eleganza informale, raffinata e senza eccessi, sportiva ma senza tecnicismi.
Affinità Elettive: prodotti esclusivi, pieni di personalità, che nascono da antiche lavorazioni e da materiali di assoluto pregio. Abiti, camicie, calzature, accessori come ombrelli, piccola pelletteria, cappelli: oggetti speciali pensati per entrare nel guardaroba di un vero intenditore.


L'Altro Uomo: le avanguardie dello stile. Collezioni di abbigliamento e accessori che riflettono una creatività intelligente e colta, che rifugge dal già visto come dall'eccesso fine a se stesso e tenta nuove strade. Una élite sofisticata e internazionale di giovani creatori attenta a interpretare in chiave sempre personale (quando non ad anticipare) i mutamenti del gusto.
Fashion/Design: moda uguale design. Come dire: lo stile nasce da un'attenta progettualità, da un segno preciso e netto.

L'elemento centrale, quindi, diventa l'identità stilistica. Il designer è il protagonista: moda come mezzo di espressione, come linguaggio. In chiave, naturalmente, di una ricerca d'immagine che non abbassa mai la guardia.
Ynformal: abbigliamento come funzione. Al di là della moda o delle mode stagionali, ricerche dalla forte carica innovativa, sia dal punto di vista costruttivo, pratico sia da quello puramente estetico. Che sia il proteggersi o semplicemente il comunicare, abiti e accessori dalla forte carica progettuale, pensati per assolvere a dei compiti specifici.

Ma senza tecnicismi - anzi, sempre pronti all'ironia. All'interno della sezione un'installazione speciale di Stephane Marcault, a cura di Cristina Morozzi: A(rt)grumi.
Sport & Sport: protagonista, la libertà di movimento. Negli spazi sconfinati di una natura ancora da esplorare o nel chiuso di una palestra, su una barca a vela o su uno scooter: una dimensione ormai irrinunciabile del lifestyle contemporaneo che ha rivoluzionato il modo stesso in cui viviamo. Dai capi più tecnici a quelli per una passeggiata nel parco: le infinite declinazioni del vivere attivo.


Urban Panorama: l'evoluzione degli stili metropolitani. Un territorio aperto a chi ha sete di libertà, dove non esistono frontiere tra denim e vintage, tra ispirazione moto e influenze etniche, tra nuovo distressed e usato reworked. E dove è caduto anche l'ultimo tabù: perché i nuovi ribelli non sono necessariamente under-25...
Gli eventi speciali
The Entertainers. Il potere degli accessori. La sera del 20 giugno, vigilia dell'apertura di Pitti Immagine Uomo, si inaugura alla Stazione Leopolda alle ore 19 The Entertainers, una mostra-spettacolo curata da Franca Sozzani con un allestimento progettato da Italo Rota e grafica di Luca Stoppini.

The Entertainers è un omaggio all'accessorio visto non tanto come elemento secondario del guardaroba, ma anzi complemento essenziale, motore potente del desiderio, grande protagonista della moda e della sua comunicazione. Allestiti in una sorta di wunderkammer tecnologica, modelli d'archivio e attuali delle più importanti griffes del mondo corredati da immagini e filmati, in un trattamento esplosivo che mobilita tecnologia e poesia, ironia e gusto, sorpresa e informazione. The Entertainers è anche un modo per celebrare i cinquant'anni del made in Italy - un compleanno importante che Pitti Immagine festeggia con orgoglio.


Inez van Lamsweerde. Sempre alla Stazione Leopolda, il 21 giugno alle 18:30, Pitti Immagine discovery presenta un’importante mostra personale di Inez van Lamsweerde, una delle fotografe più radicali nel campo dell’arte e della moda. Nel suo lavoro, caratterizzato da un grande uso delle tecniche digitali, la manipolazione dà luogo a interventi che potremmo definire di antropologia visiva: valutazioni delle nuove frontiere dell’etica, riflessioni sulla violenza dei media e delle loro immagini stereotipate di concetti di maschile, femminile, sesso, bellezza e innocenza.

Inez van Lamsweerde a Pitti Immagine discovery in occasione dell’apertura di Pitti Immagine Uomo
Inez van Lamsweerde, che da anni collabora con Vinoodh Matadin, suo compagno nella vita, è una delle fotografe più radicali nel campo dell'arte contemporanea e della moda.

Le due sfere d'interesse s'intrecciano in modo misterioso e continuo senza che vi siano confusioni o sconfinamenti. Inez van Lamsweerde deve essere considerata una delle poche artiste che mette la tecnologia digitale (una delle prime a farne uso) al servizio dei propri contenuti, abbandonandola nella struttura dell'immagine. Per l’artista le manipolazioni digitali sono più interventi di antropologia visiva che alterazioni con il morphing. Le sue fotografie assumono le nuove frontiere dell’etica insieme alla violenza dei media che propongono immagini stereotipate dei concetti di maschile, femminile, sesso, bellezza e innocenza.

Questa sua riflessione e questo suo lavoro sull’immagine del corpo, sempre patinato e inquietante, le valse l’invito nel 1995 da parte di Jean Clair alla Biennale di Venezia dedicata a Alterità e identità. Lo scorso novembre nel museo di Groningen si è svolta una ampia retrospettiva dedicata alle sue foto di moda.
Pitti Immagine discovery in questa occasione intende documentare l’attività dell’artista con alcune importanti aperture sulle sue straordinarie fotografie di moda (ha collaborato con le riviste più importanti e collabora continuativamente con V magazine) e sulle sue campagne pubblicitarie (ricordiamo solo le più recenti: Giorgio Armani cosmetics e Balenciaga nel 2000, Gucci 2001).
Inez van Lamsweerde è nata a Amsterdam nel 1963.

Ha frequentato la Vogue Academy of Fashion di Amsterdam (1983-1985), il dipartimento di fotografia della Rietveld Academy of Art di Amsterdam (1985-1990) ed è stata artista residente al PS1 Institute of Contemporary Art di New York (1992-1993). Ha vinto il Dutch Price for Photography (PANL) nel 1992 e il Kodak European Price. I suoi lavori sono esposti nei principali musei del mondo.
Principali mostre personali:
2000 Inez van Lamsweerde, Museo di Groningen; 1998 ME, Matthew Mark’s Gallery, New York; Air de Paris, Paris; 1997 The Widow, Matthew Mark’s Gallery, New York; Victoria Miro Gallery, London; Galerie Rudiger Schottle, München; Torch Gallery, Amsterdam; 1996 Graphisches Kabinett, Kunsthaus, Zürich; 1995 The Forest, Galerie Johnen & Schottle, Köln; Grazer Kunstverein, Graz; Torch Gallery, Amsterdam; 1994 Ottobre degli Olandesi, Studio Bocchi, Roma.


Principali mostre collettive:
1997 My Little Pretty, Museum of Contemporary Art, Chicago; Staging Surrealism, Wexner Center, Columbus, Ohio; Invisible Light, Museum of Modern Art, Oxford; Rose is a Rose is a Rose, Gender Performance in Photography, Solomon R. Guggenheim Museum, New York; 1995 Alterità e identità, The Biennale di Venezia, Venezia; 1994 L’Hiver de l’Amour, PS1 Institute of Contemporary Art, New York; Musée de l’Art Moderne de la Ville de Paris; Oh boy, It’s a girl! Kunstverein, München; 1993 We’re two inflatable dolls in a hooker’s bad dream, Stedelijk Museum, Amsterdam.

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