Teatro Studio di Scandicci: da sabato 17 a lunedì 19 marzo Fanny & Alexander in Romeo e Giulietta - et ultra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 marzo 2001 01:21
Teatro Studio di Scandicci: da sabato 17 a lunedì 19 marzo Fanny & Alexander in Romeo e Giulietta - et ultra

Lo spettacolo di uno dei gruppi più acclamati del nuovo teatro italiano arriva al Teatro Studio, dopo una lunga e fortunata tournée, in esclusiva per la Toscana.
A misurarsi questa volta con il più rappresentato amore adolescenziale della storia del teatro è la compagnia che più di ogni altra ha marcato il proprio lavoro con la ricerca del sottile equilibrio tra innocenza e morbosità in un'infanzia senza fine; quasi "scontato", dunque, l'arrivo di Fanny & Alexander a questa tragedia, attraverso due studi preparatori realizzati nell'ambito della Biennale Teatro di Venezia (le performances Storia infelice di due amanti e Romeo & Juliet).
Il testo, scomposto e ricomposto, attraversato e approfondito, macerato e assorbito, si trasforma in uno spettacolo misterioso e affascinante; Fanny & Alexander sono partiti, sulla scorta di René Girard, dalla riflessione che la tragica fine di Romeo e Giulietta non sia causata dai vari ostacoli esterni che impediscono l'amore dei due ragazzi, ma sia una "assurda precipitazione verso la propria distruzione", come in altre opere shakespeariane (tra gli altri drammi di riferimento: Sogno di una notte di mezza estate, La dodicesima notte, Otello, Racconto d'inverno). Romeo e Giulietta - et ultra è un "dramma in sette movimenti": l'agone; amal' io l'amo; simulacro; psyche; degree; orrore l'errore!; pax.

I sette movimenti nei quali precipita la tragedia sono condotti da cinque attori e due alfieri. I cinque attori non interpretano i personaggi ma assorbono le loro funzioni: gli amanti, il potere, la vaghezza, la retorica e la consapevolezza adolescente. E così, per la prima volta, Romeo e Giulietta non sono più due entità diverse, attratte fra di loro e costrette a rincorrersi senza fine, ma un'unica figura che, nella lunga notte dark di questo folle e contrastato amore, "innalzerà muri infiniti tra sé e sé".

Franco Quadri ha parlato di ammaliante danza visionaria, ai confini tra il teatro e l'ultra delle arti visive (nel segno di Artaud).

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