Un piano per evitare l'abbandono dei vigneti e avviare una riconversione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 febbraio 2001 01:13
Un piano per evitare l'abbandono dei vigneti e avviare una riconversione

La produzione vinicola e' uno dei biglietti da visita della Toscana nel mondo. Non c'e' bisogno di troppi dati per capire il rilievo che il settore assume per l'economia regionale, sia in termini di fatturato, che in termini di immagine. Con i suoi 39 vini a denominazione di origine controllata e le sue 14 strade del vino riconosciute per legge, la produzione Toscana si e' imposta su tutti i mercati per i suoi elevati standard di qualita'. E' proprio sul mantenimento e il miglioramento di questi standard che la Regione punta da tempo per rendere la viticoltura toscana competitiva di fronte all'agguerritissima concorrenza.

Ma la qualita' per la Toscana passa necessariamente dalla valorizzazione delle realta' locali, dal mantenimento di valori e tradizioni tipicamente legati a un territorio che, spesso, nella nostra regione e' sinonimo di aziende di piccole e piccolissime dimensioni. Una realta' ricca e composita, di cui sono espressione la cantine sociali. "Credo che se vogliamo proseguire su questa strada - spiega l'assessore all'agricoltura Tito Barbini - sia necessario coinvolgere e valorizzare il ruolo delle cantine sociali, delle cooperative e dei piccoli e medi produttori di cui sono espressione.

In un'agricoltura come la nostra., la cui ossatura e' rappresentata appunto da aziende di piccole dimensioni, se non ci fosse un trasformatore come la cantina sociale, senza velleita' speculative, si verificherebbe un ulteriore abbandono delle campagne e la perdita di appezzamenti di vigneto".
Oltre alle conseguenze di tipo economico, sarebbero gravissimi gli effetti di tutto questo sul paesaggio, paesaggio che e' inestricabilmente legato al prodotto e che, a sua volta, ne costituisce un importante veicolo.

Non e' un caso che l'azione della Regione si concentri con particolare attenzione proprio su questo punto. "E' recentissima - ricorda Barbini - l'approvazione del piano regionale per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti che, com'e' noto, necessitano di ingenti interventi di rinnovo. Il piano prevede, per il 2000-2001, finanziamenti per le imprese per un totale di 15,7 miliardi e consente di presentare domande di aiuto anche in forma collettiva, una misura che va incontro alle esigenze delle imprese con superficie minima di 10 ettari e alle cooperative.

In altre parole, con il piano, la Regione offre alle cantine sociali gli strumenti per proseguire nel loro impegno per la tutela della qualita'".
Il sostegno a queste realta' e' un sostegno alla qualita'e un deterrente contro l'impoverimento del paesaggio toscano che risulterebbe irrimediabilmente menomato dalla perdita dei suoi angoli piu' tipici, dove piccole vigne si alternano a boschi e oliveti. "Grazie al piano di ristrutturazione le cooperative possono - precisa ancora l'assessore - da un lato migliorare la produzione a livello qualitativo, dall'altro riorganizzare e modernizzare l'assetto produttivo dei propri associati".

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