Olocausto, crimini nazifascisti e resistenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 febbraio 2001 23:44
Olocausto, crimini nazifascisti e resistenza

Saranno oggetto di approfondimento sabato 3 febbraio a Venturina in occasione del “Giorno della memoria” istituito in Italia per ricordare lo sterminio del popolo ebraico. La conferenza con il professor Tognarini, nella Sala convegni della Cevalco, è organizzata dal Comune di Campiglia in collaborazione con il Centro Studi “Giuseppe Mussio”.
L’occasione dà lo spunto per stigmatizzare le persecuzioni e le discriminazioni di ogni epoca e stampo, è comunque innegabile che parlare di shoah significa ricordare una tragedia che ha toccato direttamente ed in modo vastissimo l’Italia.

Anche la Val di Cornia è stata teatro del progetto di sterminio e dell’opposizione di molti che hanno rischiato la loro vita per contrastare questo progetto.
Il professor Ivan Tognarini ha scelto di privilegiare la Val di Cornia, e Campiglia in particolare, intervenendo in prima persona su questi temi in qualità di presidente dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana recentemente nominato. Una scelta dettata dall’affetto per la terra che gli ha dato i natali e sulla quale continua a condurre importanti studi.

La storia di quegli anni in Val di Cornia deve essere approfondita. Si sa ad esempio che a Campiglia, presso l’ospedale, c’era un punto di raccolta delle famiglie ebree di Livorno, Campiglia e Piombino, molte delle quali furono trasferite probabilmente nel campo di concentramento di Fossoli, vicino a Carpi, in provincia di Modena. Di queste persone si conosce l’identità, ma non le vicende successive al loro internamento. C’è poi un episodio, del quale il professor Tognarini dice di poter parlare solo in modo dubitativo in quanto non sono stati attualmente reperiti documenti che ne certifichino con esattezza l’avvenimento, né fonti orali accertate.

Il fatto: era il dicembre inoltrato del 1943, sembra che alcuni partigiani, aiutati da ferrovieri che rallentarono la corsa del treno in prossimità della stazione di Campiglia, fossero riusciti a spiombare alcuni dei vagoni liberando e mettendo in salvo molti prigionieri. “Ho raccolto alcuni nominativi che probabilmente furono protagonisti o testimoni di questo fatto – afferma Ivan Tognarini – ma non li rivelerò finché non avrò una conferma o una smentita sulla verità dell’avvenimento.

Io credo che in zona ci siano persone in grado di rispondere a questi interrogativi attraverso la loro testimonianza”. Parole che sono un vero e proprio appello: chi ha memoria, per favore, la metta a disposizione della storia. Chissà se sabato mattina possa essere l’occasione giusta per riaprire un capitolo che qualcuno, cercando di evitare la sofferenza del ricordo, ha tenuto per tanto tempo dentro al cuore.

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