Al Teatro Puccini Un' altra indimenticabile serata di Achille Campanile con Piera Degli Esposti

Redazione Nove da Firenze
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11 gennaio 2001 13:54
Al Teatro Puccini Un' altra indimenticabile serata di Achille Campanile con Piera Degli Esposti

Lo spettacolo in scena ieri e stasera ha una storia che inizia nel 1996, quando Piera Degli Esposti partecipò ad una serata di letture al Teatro Argentina di Roma scegliendo alcuni brani dello straordinario umorista tra cui "Tragedie in due battute”. Il successo fu tale da indurre la Degli Esposti ad ideare uno spettacolo con la regia di Antonio Calende, altro grande esperto di Achille Campanile. “Un' indimenticabile serata” debuttò nella stagione 1997 e continuò ad essere rappresentato negli anni seguenti con gradimento di pubblico, che talvolta “scopriva” “L’inventore del cavallo”, o “Gli asparagi e l’immoralità dell’anima”.

Lo spettacolo raccontava il gusto per la satira e l’ironia nella prima del Novecento attraverso l’affilata critica sociale e di costume di Campanile, il cui obbiettivo esplicito era l’Italietta infarcita di moralismo e buone maniere borghesi.
La scorsa stagione ricorreva il centenario della nascita di Campanile (per l’esattezza venuto alla luce il il 28 settembre del 1899). L’accoppiata Degli Esposti-Calenda ha deciso di tornare a celebrarlo con un nuovo florilegio. E’ nato così “Un' altra indimenticabile serata”, se possibile migliore del predecedente, poiché nell’attuale scelta il protagonista, Gino Cornabò, è un personaggio senza tempo e quindi universale, che raccontando l’Italietta finisce per descrivere l’uomo in ogni epoca, e i grandi temi della vita e della morte, del denaro e della povertà, della fama e delle meschinità umane.

Campanile con Cornabò sedicente scrittore in cerca di fama è in anticipo di cinquant’anni sugli uomini che oggi si ammazzano pur di andare in televisione o sul giornale. Cornabò con tutte le sue goffaggini in molti momenti sembra alter-ego di Campanile ed è forse l’unico personaggio dei suoi in cui il pubblico può anche riconoscersi, proprio perché tutti ci sentiamo a volte non compresi per quello che valiamo. In questa esperienza monografica via via maturata nel corso degli ultimi anni la Degli Esposti ha imposto il proprio stile di recitazione, un po’ astratto, ma certo non naturalistico, rivoluzionando il modo di portare in scena Campanile, che si diceva tradizionalmente fosse autore da recitare in maniera asettica e impersonale.
Al contrario la Degli Esposti si propone come al solito come attrice che fa gustare le parole in modo distillato, con la dizione-scansione che le è tipica.

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