Autunno: la stagione giusta per salire alla Verna

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 ottobre 2000 19:45
Autunno: la stagione giusta per salire alla Verna

Questa domenica c’era anche un tifoso della Ferrari, giunto al santuario, con indosso la bandiera del cavallino, per ringraziare della vittoria del Campionato mondiale di Formula 1. Ma durante la settimana, le giornate piovose d’autunno riescono a restituire al Monastero francescano della Verna il fascino nebbioso della foresta appenninica. Il complesso sacro sorge infatti su un grande sperone roccioso che è l'ultimo rilievo dell'Alpe di Serra, tra il Casentino e la Valtiberina. Il santuario è alla quota di 1128 metri ed è sovrastato dalla Penna, 1284 metri.

La natura calcarea del monte ha determinato morfologie aspre, con numerosi anfratti e cavità naturali che si aprono all'ombra di aceri di monte, frassini maggiori, olmi e faggi. Il monte fu donato a San Francesco l'8 maggio 1213 dal conte casentinese Orlando Cattani. L'anno seguente il santo salì per la prima volta al monte, salutato da una moltitudine di uccelli nel luogo dove una Cappella ricorda oggi l'evento. Alla Verna, nel settembre del 1224, avvenne il miracolo delle stimmate, ricordato da Dante nel Paradiso e ancora commemorato con una festa solenne il 17 settembre.
La chiesetta di S.

Maria degli Angeli del 1216, custodisce tre terrecotte robbiane; la chiesa Maggiore, dei sec. XIV-XV, e' anch'essa ornata con terrecotte di A. della Robbia. Per un corridoio affrescato si arriva alla duecentesca chiesa delle Stimmate (opere dei della Robbia). Si visitano anche il Convento, raggruppato intorno a 5 chiostri, e la cella del Santo. Purtroppo i ricchi tesori d'arte del "Museo del Santuario" sono perduti a causa di un recente furto sacrilego.
Il convento offre ai visitatori attrezzati ambienti di soggiorno.

Passano dalla Verna i sentieri del CAl, la GEA, il Casentino Trekking e il Val Tiberina trekking. Un sentiero attrezzato conduce in circa mezz'ora alla Penna. Sulla cima della Penna m. 1284), si incontrano una cappellina e un Belvedere. Nelle giornate più favorevoli la vista spazia da San Marino al Trasimeno, dal Subasio al Falterona. Dalla cima si può tornare al convento con un percorso CAl attraverso il bosco.
Caprese Michelangelo
È un piccolo centro turistico situato nella dorsale appenninica a 663 metri s.l.m., circondato da una natura.

I boschi di castagni ed i prati sono l'ideale per escursioni a piedi o a cavallo. Proprio qui, nel 1475 nacque Michelangelo Buonarroti. Il padre era podestà della cittadina che, nel 1384, era passata sotto il dominio di Firenze. Legati alla vita dell'artista sono gli edifici più caratteristici del paese: la chiesa di S.Giovanni e la casa del Podestà, il museo di scultura nel castello in cui sono esposti calchi delle opere di Michelangelo e sculture di artisti contemporanei. La natura offre i frutti caratteristici del sottobosco: lamponi, fragole, funghi.

Ed è alla raccolta delle castagne che è legata la sagra che si tiene a Caprese in queste domeniche di Ottobre.
Pieve Santo Stefano
È l'antica Sulpitia dei romani. L'impianto medioevale è stato fortemente danneggiato dagli eventi bellici, tuttavia vi si trovano ancora alcuni edifici (Palazzo Comunale e Palazzo Pretorio) con stemmi in pietra o di bottega robbiana. Tavole robbiane sono pure presenti nella Collegiata con interno a croce latina. Notevole il Santuario cinquecenteso della Madonna dei Lumi.

Il Palazzo Pretorio è sede del più grande centro italiano di raccolta di diari, memorie ed epistolari inediti (oltre 3000 le testimonianze autobiografiche fino ad oggi conservate). Ogni anno l'Archivio organizza un concorso nazionale per diari, giunto alla quindicesima edizione che premia con due milioni e la pubblicazione la più interessante storia di vita inedita, scelta fra duecento ammesse alla selezione. È per questo motivo che Pieve viene denominata "Città del diario".

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