Ci sono anche Roberto Benigni e Antonello Venditti tra
gli oltre 15 mila cittadini - toscani, ma non solo - che a stasera avevano gia' aderito all'appello lanciato dal presidente della
Regione Toscana, Claudio Martini, per salvare la vita a Rocco Derek
Barnabei, il giovane di origini senesi la cui esecuzione e' fissata per
giovedi' 14 settembre, in Virginia. Tra le adesioni, spiccano pure quelle di
Nicoletta Braschi, Caterina Caselli, Sergio Staino, che si aggiungono alle
firme di altri personaggi di rilievo della cultura e dello spettacolo, come il
presidente della Rai, Enzo Siciliano, gli scrittori Antonio Tabucchi e
Giorgio Van Straten, il cantautore Riccardo Marasco, l'attrice Athina
Cenci.
Ma oltre alle loro firme - e a quelle di tantissimi amministratori locali,
rappresentanti sindacali, esponenti del volontariato e dell'associazionismo
- sono soprattutto i semplici cittadini ad aver sottoscritto l'appello rivolto
al governatore della Virginia.
Se ad aver aderito sono soprattutto toscani,
anche residenti all'estero, la posta elettronica ha portato firme anche da
quasi tutte le altre regioni italiane, dal Trentino Alto Adige alla Sicilia. Si
segnalano numerosi messaggi anche dall'estero - arrivati anche dalla
Finlandia, dal Canada, dal Giappone, dal Venezuela, dall'Indonesia e
dall'Australia - e tra di essi non mancano quelli di cittadini americani.
La commissione per la pace e la solidarietà internazionale del Comune di Firenze ha aderito all’appello per la sospensione della sentenza di morte di Rocco Derek Barnabei lanciato dal Presidente della Regione Toscana Claudio Martini.
«Firenze - ha sottolineato il Presidente della commissione Lorenzo Marzullo - da sempre città operatrice di pace, luogo di incontro e di dialogo tra i popoli, ripudia la pena di morte ed intende la pace non solo come assenza di guerra, ma come rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e della sua dignità universalmente sanciti». «Per questo - ha aggiunto Marzullo - la commissione ritiene che Rocco Barnabei abbia diritto ad un più giusto e trasparente processo in cui siano vagliati tutti i fatti che possano accertare pienamente la verità».
«L’ultimo episodio della sparizione dei controlli sul DNA ed altre precedenti anomalie procedurali di questo caso giudiziario - ha concluso Marzullo - aumentano la convinzione che si deve sospendere l’esecuzione capitale di Barnabei».