Il teatro d'opera tra religione e politica, il casoTosca

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 maggio 2000 19:43
Il teatro d'opera tra religione e politica, il casoTosca

I convegni internazionali di studi sono sempre stati il modo meno effimero di celebrare una ricorrenza, e discutere di un’opera internazionale come Tosca comporta la necessità di mettere in luce da diverse angolature tutti gli aspetti, storici, scenici, drammatici, musicali, che confluiscono nel filone principale della trama. Poiché il rapporto principale essa lo intrattiene con la Roma dei Papi, l’indagine va rivolta anche al modo in cui la religione e la sua rappresentazione scenica interagisce col dramma umano.

Al tempo stesso si deve volgere lo sguardo anche all’indietro, onde poter comprendere quale fu l’atteggiamento dei compositori europei ed italiani che precedettero Puccini, primi fra tutti Meyerbeer e Verdi, nei confronti del potere e della religione. E neppure dimenticare contemporanei come Mascagni, che ambientò Cavalleria nel giorno di Pasqua, e tant’altro ancora.
Perché un convegno abbia maggior presa sull’opinione pubblica è preferibile che coinvolga più forze, in modo che si possano organizzare diverse sessioni in varie sedi, ciascuna collegata a doppio filo con le altre.

Il Centro studi GIACOMO PUCCINI ha già trovato per l'occasione un accordo scientifico con la Scuola di Paleografia e filologia musicale dell'Università di Pavia a Cremona e l’Istituto Storico Germanico di Roma, ed è già in trattative per definire la partecipazione di ulteriori Università italiane e straniere (in particolare dei dipartimenti di musicologia e di storia), di enti di ricerca, e altre ancora.
La prima sessione di Tosca nel terzo millennio, svoltasi presso la Scuola di Paleografia e Filologia Musicale di Cremona (Università di Pavia) nel giorno in cui si celebrava il centenario della prima assoluta (14 gennaio 2000), è stata dedicata all'approfondimento della partitura e del libretto di Tosca.

La discussione è stata collocata inoltre nel contesto più generale della filologia dell’opera, e condotta da specialisti dell’Edizione critica, in particolare da Gabriele Dotto e Roger Parker (curatore dell'edizione di Tosca rivista sulle fonti nel 1995 e pubblicata da Ricordi).
La seconda sessione si terrà il 20 maggio 2000 a Lucca: in tale occasione Tosca verrà discussa in senso storico ed estetico, e a garantire l’attenzione dei mezzi di comunicazione di massa, nonostante l’ingombrante realtà del Giubileo, dovrebbe essere proprio la pesante critica al sistema clericale nella Roma papalina all’inizio dell’Ottocento, che è il tema centrale dell’opera, e, in generale, la posizione critica degli artisti nei confronti del potere e del suo intreccio con la religione, da Meyerbeer sino a Verdi.

L’argomento del convegno consente un ripensamento sull’intera questione del rapporto che lega il melodramma alla religione, intesa nel suo aspetto temporale. Parte delle relazioni sarà dedicata alle opere che più rappresentano, per il soggetto e il suo trattamento, una linea ‘politica’ dell’opera europea ottocentesca, così da contestualizzare meglio il peso specifico di Tosca come momento culminante di un processo in atto.

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